Quantcast

4 NOVEMBRE: IL DISCORSO DEL SINDACO ALBERTO CENTINAIO

"Celebriamo oggi la “Festa dell’unità nazionale e delle forze armate”. Istituita nel 1919...

4 NOVEMBRE 2013 – IL DISCORSO DEL SINDACO ALBERTO CENTINAIO

Celebriamo oggi la “Festa dell’unità nazionale e delle forze armate”. Istituita nel 1919 subito dopo la Prima Guerra Mondiale, è l’unica festa nazionale che ha attraversato tutti i passaggi cruciali che hanno segnato la storia del nostro Paese: prima l’Italia liberale, poi il ventennio della dittatura fascista, quindi la Repubblica democratica nata dalla lotta di Liberazione. Questo vuol dire che, nonostante tutto, il senso di appartenenza ad un’unica Patria e la consapevolezza del ruolo che le Forze Armate svolgono nel garantire la pace sono ben radicate nella memoria storica dell’Italia.

Il contributo dei legnanesi in tutte le guerre è stato generoso, come testimoniano gli elenchi di coloro che diedero la vita, che furono feriti o rimasero mutilati. Una conferma la troviamo nella Medaglia di Bronzo al Valor Militare conferita 35 anni fa – il 10 marzo 1978 – al Comune di Legnano per gli avvenimenti legati alla lotta di Liberazione del 1943-1945. La lapide che è stata posta nel cortile di Palazzo Malinverni fa esplicito riferimento alla fedeltà alle secolari e nobili tradizioni della nostra gente.

Ma c’è un’altra lapide nel cortile del nostro Municipio che ricorda un evento bellico avvenuto esattamente 70 anni fa (l’8 dicembre 1943) a Mignano Montelungo: Legnano e questo paese della provincia di Caserta sono affratellate dal fatto che il 1° Reggimento motorizzato, di cui faceva parte il 67° Reggimento di fanteria “Legnano”, partecipò quei giorni gloriosamente alla sconfitta del “nemico invasore” aprendo così la strada alle truppe alleate in direzione di Roma.

L’elenco delle persone e degli eventi militari che hanno visto la partecipazione dei legnanesi e dei soldati ospitati nella ormai dismessa Caserma Cadorna è molto lungo. A questo voglio aggiungere le Missioni di Pace che in passato sono partite dalla nostra caserma verso varie zone “calde” del mondo. E’ questa oggi la priorità che la storia affida alle nostre Forze Armate: rendersi disponibile a portare la pace dove i rapporti tra gli Stati sono ancora regolati dall’uso delle armi.

La nostra priorità è quella di attualizzare, rivolgendosi in particolare ai nostri giovani, il concetto di Unità Nazionale. Nell’attuale contesto ciò vuol dire accrescere la consapevolezza e l’orgoglio che il nostro popolo ha in sé le risorse morali ed intellettuali per affrontare e sconfiggere gli effetti di una crisi congiunturale devastante.

UNITA’ NAZIONALE vuol dire praticare la solidarietà perché un popolo per definirsi tale non può dimenticarsi dei fratelli più deboli. Di coloro, e sono milioni, che non hanno più lavoro o che peggio hanno perso la speranza di trovare un posto di lavoro. Non c’è cosa più umiliante per un uomo o una donna di quella di sentirsi escluso, di sentirsi inutile.

UNITA’ NAZIONALE vuol dire essere un popolo che sa accogliere dignitosamente gli stranieri senza dimenticare la propria storia, la propria cultura e gli enormi sacrifici di chi in passato ha dovuto abbandonare il nostro Paese per cercare un futuro migliore.

UNITA’ NAZIONALE vuol dire avere la capacità di discernimento per selezionare una classe politica non fondata sul personalismo, o peggio sulla tutela di interessi personali e di parte. Al contrario vuol dire delegare persone che a tutti i livelli istituzionali siano solo ed esclusivamente al servizio delle proprie comunità e dell’intero Paese.

UNITA’ NAZIONALE vuol dire avere rispetto della cosa pubblica dei beni e delle società pubbliche, che devono essere amministrate con grande professionalità e competenza.

UNITA NAZIONALE vuol dire che, sia pure in una logica di appartenenza politica, tutti si lavora per il bene delle nostre comunità e del nostro popolo.

UNITA’ NAZIONALE vuol dire credere che il nostro popolo può e deve dare un apporto significativo alla costruzione di un’Europa sempre più unita, dove le specificità sono ricchezza e non divisione. E’ per questo che, anche quest’anno, ho chiesto di deporre un mazzo di fiori davanti ai loculi dove riposano i resti dei soldati dell’esercito austro-ungarico morti in prigionia a Legnano e sepolti nel nostro cimitero.

UNITA’ NAZIONALE vuol dire vigilare con grande rigore perché i fenomeni mafiosi non divengano il cancro della società.

UNITA’ NAZIONALE vuol dire lavorare a tutti i livelli e con coerenza d’intenti perché i due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone possano presto tornare a casa dopo 20 mesi di detenzione in India.

Questi non sono solo i desideri di un Sindaco, che non ha certo l’arroganza di avere in tasca le risposte ai mille problemi di una società complessa come la nostra; ce lo chiedono le centinaia di migliaia di giovani che riposano nei cimiteri militari e nei nostri cimiteri. Giovani che oggi sono qui in mezzo a noi con il loro spirito e che non ci chiedono solo un mazzo di fiori o una corona, ma ci chiedono conto del senso ultimo del loro estremo sacrificio. A noi, nella concretezza del vivere quotidiano, fare in modo che il loro sacrificio non sia stato vano.

Viva l’Italia, viva le Forze Armate

Alberto Centinaio

Redazione
info@legnanonews.com
Noi della redazione di LegnanoNews abbiamo a cuore l'informazione del nostro territorio e cerchiamo di essere sempre in prima linea per informarvi in modo puntuale.
Pubblicato il 03 Novembre 2013
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore