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Mario Corso alla cena dell’Inter club Legnano

Flash storici, omaggio a Suarez e Pelè e un plauso alla squadra di Conte

“Ho l’orgoglio di aver fatto parte di un gruppo di atleti che… ha realizzato qualcosa di buono”. Mario Corso non va mai sopra le righe. La modestia rimane uno dei tratti del suo carattere. Lo conferma alla cena dell’Inter club “Nicola Berti” di Legnano, svoltasi al ristorante La Fornace del Gruppo Poli a San Vittore Olona.

Presenti una quarantina di soci e amici dell’Inter club, Corso racconta – incalzato dalle domande dei tifosi nerazzurri – della “grande Inter” plurititolata fra gli anni Sessanta e Settanta, con una “rosa” d’eccezione comprendente, fra gli altri, Mazzola, Suarez, Facchetti, Burgnich, Jair, Boninsegna.

[pubblicita]    “La partita più bella? Quella del ’65, tre a zero contro il Liverpool. Una serata magica”, afferma Corso, che aprì le reti con una delle sue famose punizioni “a foglia morta”. Ironia e flash storici si intrecciano, nelle parole di Corso, presentato dal presidente del club legnanese, Massimo Colombo.

Il “piede sinistro di dio” rende omaggio al genio calcistico di Luisito Suarez, suo compagno di squadra negli anni dell’Inter del presidente Moratti. Loda il portiere Sarti (“era sempre al posto giusto, al momento giusto”) e il direttore tecnico Italo Allodi. Su Helenio Herrera: “Un grande allenatore, dal lunedì al sabato”. Il più grande giocatore che ha incontrato in campo? “Pelè, non c’è dubbio. Lo avuto come avversario una decina di volte. Mai visto un fenomeno così”.

Gli si domanda del calcio di allora: “Si correva molto. Cioè, gli altri correvano, io no!” – risate in sala. Poi alcune osservazioni sul calcio attuale, “più complicato, con la difficoltà di gestire panchine lunghe, la pressione dei media…”. Un cenno soddisfatto al “triplete”, un plauso e un augurio all’Inter di Conte. Ma alla notizia – in presa diretta – del gol della Juventus su rigore contro il Genoa, Mariolino Corso si rabbuia. Poi ancora un sorriso al momento di scattare la foto con Alessandra, giovane mascotte dell’Inter club.

Il microfono passa a Valerio Bressani, dirigente di Fc Internazionale: “La nostra è una società solida e la squadra sta dimostrando coi fatti che siamo sulla strada giusta. I risultati ci sono, meritiamo nuovi successi”.

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 31 Ottobre 2019
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