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Flc Cgil Lombardia: «Sarà in continua emergenza l’inizio del nuovo anno scolastico in regione»

La mobilità in uscita ha per la Lombardia un saldo negativo: 1.700 docenti e 700 ATA hanno ottenuto la titolarità in altre regioni

scuola

Al termine delle operazioni di mobilità (trasferimenti e passaggi di ruolo), il dato per l’organico scolastico delle scuole statali lombarde è per i sindacati «allarmante. All’avvio del prossimo anno scolastico saranno vacanti circa 20.000 posti di docenti e 6.000 posti di personale ausiliare, tecnico ed amministrativo». La mobilità in uscita ha per la Lombardia un saldo negativo: 1.700 docenti e 700 ATA hanno ottenuto la titolarità in altre regioni.

Per i sindacati appare «drammatica» la situazione delle scuole che inizieranno l’anno scolastico senza un DSGA titolare: saranno 704 (su 1.129), ovvero il 64% (5% in più rispetto lo scorso anno). Così come la situazione dei posti di docenti di sostegno: sono anni che la percentuale di stabilizzazione arriva a stento al 10%. Il prossimo anno saranno 9.250 i posti in organico di diritto da assegnare e quasi tutti andranno a supplenza, la maggior parte a docenti senza specializzazione. È evidente che la previsione di soli 1.170 posti di TFA per la specializzazione è una risposta inadeguata. A snocciolare i numeri sono i rappresentati della Flc Cgil Lombardia convinti che «tutte le scuole, per poter funzionare, hanno bisogno di avere organico stabile: la qualità dell’offerta formativa passa attraverso la lotta al precariato, la stabilizzazione e la formazione».

Secondo i sindacati i canali di reclutamento, sia per i docenti, sia per gli ATA, non sono oggi adeguati a garantire la copertura dei posti, che spesso non arriva neanche al 50% delle disponibilità. «Da anni la Flc Cgil Lombardia chiede un piano di stabilizzazione straordinario che permetta di sanare questa ferita: la precarizzazione dell’organico, dettata dall’incapacità di programmare il reclutamento dell’organico scolastico, è un attacco al diritto al lavoro e, non secondario, al diritto allo studio. La scuola, l’istruzione, la formazione, intese come bene essenziale della nostra società, meritano particolare attenzione: serve invertire la logica dei tagli e cominciare ad investire seriamente e concretamente sugli organici e sul tempo scuola».

Nel contempo, già nei mesi scorsi, i sindacati avevano stimato che saranno quasi 10.000 gli studenti in meno iscritti alle classi prime della scuola primaria e della secondaria di I e di II grado. Un dato allarmante che va ad aggiungersi all’intenzione espressa dal Governo di razionalizzare le sedi sottodimensionate per ridimensionare le spese dello Stato.

Meno iscritti a scuola e più tagli del personale, i sindacati chiedono più attenzione

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Pubblicato il 05 Giugno 2023
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