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Visite dei parenti nelle RSA, il pericolo è un ridimensionamento dell’assistenza agli ospiti

La situazione locale analizzata con alcune strutture dove la preoccupazione è riferito all'impegno che il personale dovrà dedicare alle visite, trascurando l'assistenza agli anziani

anziani

Visite sette giorni su sette fino a 45 minuti, gestione degli incontri in spazi ad hoc, controllo del green pass, magari il tampone per i parenti non ancora in possesso della certificazione verde : rischia di creare più di un grattacapo alle RSA la nuova circolare del Ministero della Salute relativa ad ingressi e uscite di ospiti e visitatori dalle strutture residenziali. Tanto che anche nel nostro territorio i referenti delle residenze sanitarie assistenziali non nascondono qualche preoccupazione.

Afferma il dott. Luca Croci direttore delle struttura gestite dal gruppo iSenior a Legnano e a Cerro Maggiore: «La circolare obbliga l’impiego di personale, prima escluso dalle visite agli ospiti, e concede ai famigliari la possibilità di entrare nelle Rsa anche nei giorni festivi, quando i turni di riposo limitano le nostre presenze. Viene richiesto insomma un impegno di controllo e di presenza di personale professionale anche al di là delle attuali possibilità ».

«Il dato confortante – prosegue il direttore – è l’assenza di casi covid sia al Palio di Legnano che all’Oasi di Cerro Maggiore. La nostra attenzione è sempre alta e continuerà a rimanere così sempre».

«Ci stiamo organizzando ma siamo preoccupati – così la direzione di un’altra RSA legnanese -: comprendiamo le legittime esigenze di ospiti e familiari, ma per noi si tratta di uno sforzo logistico importante». Se prima della pandemia i familiari, rispettando l’orario di ingresso, potevano infatti muoversi liberamente nella struttura, le visite ora richiederanno uno sforzo organizzativo decisamente superiore. In primis l’allestimento di aree dedicate e, di conseguenza, lo spostamento degli ospiti, che spesso pur non essendo allettati non sono nemmeno pienamente autonomi e quindi nella stragrande maggioranza dei casi dovranno essere accompagnati: problema non di poco conto per reparti che normalmente contano almeno una ventina di ospiti ma, inevitabilmente, un numero di operatori decisamente più contenuto.

Gli incontri, poi, dovranno svolgersi con la garanzia che non si creino assembramenti e richiedono la compilazione di una serie di documenti oltre alla verifica del green pass. Insomma, il rischio concreto è che a farne le spese sia chi rimane in reparto. Soprattutto nel weekend, quando le visite potrebbero essere più numerose.

«Ci auguriamo che Regione e ATS possano tenere in debito conto i grandissimi problemi organizzativi delle RSA – la conclusione – stabilendo regole che cerchino di coniugare gli interessi di ospiti e familiari con i problemi organizzativi e con l’imprescindibile diritto degli ospiti all’assistenza».

Sulla questione, delicata, settimana prossima è previsto un incontro tra le Rsa locali e l’assessore e vice sindaco Anna Pavan.

Redazione
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Pubblicato il 05 Agosto 2021
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