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L’ospedale di Varese tra i venti centri dove si farà la sperimentazione del vaccino Reithera

Il professo Grossi, primario delle malattie infettive, parteciperà alla fase con il reclutamento di 50 dei mille volontari in tutta Italia. "I risultati del primo studio sono molto promettenti" afferma il primario

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L’ospedale di Varese parteciperà alla seconda fase sperimentale del vaccino Reithera. Lo studio, tutto italiano che si svolge bello stabilimento di Castel Romano, è arrivato alla fase due che coinvolgerà 1000 volontari.

Nel comitato di verifica dei primi studi  siede anche il professor Paolo Grossi, primario di malattie infettive all’ospedale di Varese e docente dell’Università dell’Insubria: « La prima fase ha dato risultati davvero incoraggianti – spiega lo specialista – Mi è stato, poi, chiesto se volessi aderire alla sperimentazione allargata, uno dei venti centri in tutt’Italia per testare mille volontari in un mese. Ho accettato e dalla metà di marzo partiremo con il reclutamento».

Saranno invitati 50 cittadini di diverse fasce di età (non pediatriche) in buona salute: « La prima sperimentazione condotta su 90 volontari ha dato risultati davvero brillanti perché si è dimostrato efficace per tutte le età. Se consideriamo che la produzione di anticorpi è già soddisfacente sin dopo la prima inoculazione, abbiamo buone aspettative che sia un vaccino monodose».

A breve saranno rese note le modalità per esprimere la propria candidatura e i requisiti richiesti.

Ai volontari verranno, comunque, somministrate due dosi ma non tutti riceveranno effettivamente il vaccino: « A qualcuno verrà iniettato il placebo. Dovremo verificare la produzione anticorpale nel tempo sia con una dose sia con il successivo richiamo per capire se e quanto aumenta».

Una volta superata la fase due si procederà con la terza che coinvolgerà un campione vasto di popolazione e in diverse aree del mondo: « Questo vaccino è molto simile a quello di Astrazeneca e sfrutta l’adenovirus non replicante del gorilla per sollecitare il sistema immunitario. Lo studio è promettente ma i tempi non sono immediati. La notizia è confortante perché oggi non sappiamo quanto duri la copertura vaccinale e siamo orientati a pensare che occorrerà rinnovare annualmente la copertura. A quel punto, avere questo vaccino sarà importante».

Intanto all’Asst sette Laghi sono arrivate 3500 dosi di Pfizer per proseguire con la campagna vaccinale riservata agli over 80 anni e ai soggetti con patologie.

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it
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Pubblicato il 24 Febbraio 2021
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