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I sindacati all’Asst Ovest Milanese: «Istituite il comitato anti-contagio e rafforzate la sorveglianza sanitaria»

La Fp Cgil Ticino-Olona, la Cisl Fp Milano Metropoli, la Uil Fpl, Milano e Lombardia sono tornati a segnalare la situazione di difficoltà in cui si trovano i lavoratori dell'azienda sanitaria di Legnano

sindacati sanità

«L’emergenza Covid-19 sta evidenziato sempre più le problematiche della pianificazione dell’Asst Ovest Milanese, ora più che mai in difficoltà». Ne sono certi i sindacalisti Fp Cgil Ticino-Olona, Cisl Fp Milano Metropoli, Uil Fpl, Milano e Lombardia tornati, venerdì 20 novembre, a segnalare la situazione di difficoltà in cui si trovano i lavoratori dell’azienda sanitaria di Legnano. Le parti sociali continuano la loro battaglia chiedendo all’Ospedale di Legnano di aprire un canale di comunicazione istituendo il comitato anti-contagio, oltre a rafforzare la sorveglianza sanitaria. 

«L’Asst anche prima della pandemia non aveva chiaro un piano strategico – afferma Vera Addamo segretaria della Fp Cgil Ticino-Olona-.  Ad esempio, a marzo, le aziende sanitarie nelle zone più colpite, Bergamo e Lodi, hanno sentito la necessità di integrare personale. Quindi, perché, pur prevedendo una seconda ondata, non è stato effettuato un piano occupazionale? Perchè non vengono utilizzate le graduatorie esistenti? Abbiamo evidenziato, inoltre, la mancanza di una pianificazione del lavoro agile che possiamo dire sia in parte ostacolato dalla mancanza d’investimenti per migliorare i sistemi informatici».

Addamo ha poi segnalato l’assenza di un comitato anti-contagio, una sorta di tavolo al quale si debbano sedere anche le parti sociali. «Aziende come Ats – spiegala sindacalista – hanno costituito il comitato anti-conagio, a Legnano non è mai stato preso in considerazione, perchè? I lavoratori dell’Asst, oltre ad essere lavoratori, sono persone che hanno il diritto ad essere tutelate sul fronte sicurezza».

Secondo i sindacalisti, l’azienda continua a non comunicare con le parti sociali. Un silenzio che sta diventando insopportabile per Alfio Bennardo della Uil Fpl, Milano e Lombardia. «L’azienda ospedaliera continua a non informarci: siamo tagliati fuori e non va bene – afferma Bennardo -. L’Asst Ovest Milanese sta registrando diverse difficoltà: il presidio di Cuggiono, che doveva essere free, ora non lo è più. Da Magenta alcuni malati Covid sono stati trasferiti negli ospedali di Bergamo e Brescia. Nel contempo abbiamo chiesto di eseguire tamponi a tutti indipendenti per certificare lo stato di salute, ma nessuno ci dà risposte. Abbiamo più volte segnalato che manca una corretta segnalazione dei percorsi “sporchi” e puliti” all’interno dei presidi.  Anche su questo tema restiamo inascoltati. Infine, si aggiunge che il 10% dei contagi in corsia determina una maggiore carenza di personale. Noi cerchiamo solo un confronto per cercare soluzioni, dare risposte ai lavoratori. La pandemia non terminerà adesso».

«Vogliamo essere informati sullo stato dei quattro Ospedali – commenta da parte sua Enza Cirielli della Cisl Fp Milano Metropoli -. Quali sono i protocolli applicati? Se ci sono, ovviamente. È stata data la possibilità a tutte le Asst di effettuare tamponi sul proprio personale ogni 14 giorni, perchè questa procedura non è stata applicata?».

La sindacalista ha poi ricordato le disposizioni regionali che permettono ad un dipendente sanitario, che ha avuto contatti sospetti, di lavorare in assenza di sintomi: «In caso di contatto con un positivo, il lavoratore dovrebbe contattare il medico ed effettuare tre tamponi nell’arco di 10 giorni. Invece, per 14 giorni, sta in isolamento extra-lavorativo. Non ha senso. Manca un’articolata sorveglianza sanitaria. Dopo la firma del protocollo tra governo e parti sindacali del 24 marzo 2020, abbiamo chiesto più volte di essere coinvolti, ma l’azienda non ha mai risposto. Ci sono arrivate solo circolari generiche, mai una condivisione di scelte per garantire sicurezza di tutti i lavoratori. Non intendiamo attaccare l’Ospedale, ma solo sederci a un tavolo per poter dare voce ai lavoratori e condividere idee che potrebbero rivelarsi soluzioni efficaci».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 20 Novembre 2020
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