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A Legnano non ci sarà un nuovo caso Fratus, il sindaco Radice si è “autotutelato”

Vivace confronto in consiglio comunale sulla procedura revocata per il nuovo direttore del settore Opere Pubbliche. Il sindaco non soddisfa nelle risposte e il consigliere Francesco Toia abbandona la seduta per protesta

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La vicenda Fregoni, l’architetto scelto ieri e scaricato oggi, per essere il nuovo direttore del settore Opere Pubbliche di Legnano, non è così grave come quella che ha portato al commissariamento del nostro Comune con l’amministrazione Fratus.

L’assoluzione” per il sindaco Lorenzo Radice è arrivata addirittura dalla opposizione quando Franco Brumana del Movimento dei cittadini, in una fase della seduta consiliare, nel mezzo della vivace discussione sull’argomento, ha giudicato sì grave l’annullamento della nomina dell’arch. Fregoni, ma non così come invece era giusto considerare il “caso Fratus”: «Io sono fortemente critico con quanto è avvenuto, ma devo dare atto che il sindaco si è immediatamente avvalso dell’autotutela, il sindaco ha rimediato a quanto ha fatto. Chiarisca piuttosto perchè il segretario comunale, se faceva parte del nucleo di valutazione, non ha mai posto problemi se non solo dopo l’avvenuta nomina. E chi sarebbe la consulente che ha causato l’annullamento della procedura? Il sindaco dia qualche ulteriore e necessaria spiegazione».

La richiesta di Brumana era arrivata dopo che Radice aveva confermato la revoca dell’atto con il quale era stato individuato l’architetto Luigi Fregoni quale responsabile delle Opere pubbliche ai sensi dell’articolo 110 del Tuel. Ma senza entrare troppo nei dettagli, cosa che ha agitato la seduta con l’intervento, oltre a quello del leader del Movimento dei cittadini, anche di Carolina Toia promotrice di diverse domande: perchè il Comitato Legalità tace su questo caso? Chi è la persona convocata dal sindaco come consulente? L’arch. Fregoni è assunto? Chi ha verificato l’illecito nella procedura?

Un incalzare subito ripreso da Gianluigi Grillo (“annullare un concorso è una brutta figura per l’amministrazione, ma anche per la città, avete tenuto un comportamento da dilettanti”) e da Letterio Munafò: «Siamo in presenza di una gravità assoluta, una situazione illegale e illegittima. E’ stato completato il concorso e adesso annulliamo tutto. Scherziamo? Date prova di incompetenza e incapacità. Esistono gli estremi per procedere legalmente. E’ intervenuto davvero il prefetto? Meno male che dovevate cambiare la città? Assumetevi la responsabilità di quanto avete fatto. Vi state approfittando delle sedute a distanza».

La richiesta del nome della consulente “misteriosa” è stata ribadita da Francesco Toia e da Daniela Laffusa per la quale, «se davvero Radice non ha compiuto alcun reato, altrettanto si sarebbe dovuto dire di Fratus».

Nelle risposte, il sindaco Radice ha fondamentalmente confermato che «nel procedere nel modo migliore alla scelta del dirigente fra i dieci di candidati presentati dal nucleo valutativo, ho deciso di farmi affiancare da una persona di fiducia esperta nel campo della selezione risorse umane. Siccome il segretario comunale ha rilevato un possibile vizio di forma procedurale nella presenza dell’esperto, ho deciso di rispettarne il parere e revocherò il provvedimento dando mandato al dirigente delle Risorse umane di emettere un nuovo bando».

Inoltre, il sindaco non ha svelato il nome della persona chiamata per la consulenza (“l’identità sarà negli atti cui potrete accedere”, dichiarazione non gradita all’opposizione che ha insistito fortemente per conoscerla, senza riuscirci). Ha affermato che l’architetto non è stato ancora assunto, perchè la procedura è ancora in corso e sarà interrotta per rispetto verso la trasparenza e la serenità di tutti. Del presunto intervento del prefetto il sindaco ha affermato di non avere alcuna notizia.

E la parte recitata dal segretario Enzo Marino in tutta la vicenda? Nella risposta del sindaco nessun riferimento. E l’autotutela avanzata da Franco Brumana ha davvero così pieno valore nonostante sia stata manifestata solo dopo aver riscontrato l’illecito? Altre domande, che, come ha ricordato il presidente del consiglio, Federico Amadei, avranno risposte in un’interrogazione che le opposizioni potranno presentare nel primo consiglio dell’anno nuovo. Intanto, proprio per la sommarietà nelle risposte da parte del sindaco, Francesco Toia ha abbandonato in segno di protesta. Siamo solo all’inizio del caso Fregoni?

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 29 Dicembre 2020
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