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Speciale Quirinale, Fontana: “È un grande onore per me essere a Roma per l’elezione del Presidente”

Il Presidente della regione è uno dei tre grandi elettori scelti dalla Lombardia per eleggere il tredicesimo Capo dello Stato

attilio fontana vota il Presidente della Repubblica

Per la seconda volta  Attilio Fontana entra in Parlamento per le elezioni del Presidente della Repubblica. Ieri il suo gruppo rispetto alla scelta per il successore di Mattarella al Quirinale ha deciso di votare scheda bianca anche se diversi leghisti hanno scelto diversamente scrivendo il nome di Bossi, Giorgetti e anche il saronnese Elio Fagioli

Il Presidente della Lombardia insieme con Fermi e Violi rappresenta la nostra regione entrando così a far parte degli oltre mille grandi elettori che sceglieranno il tredicesimo Capo dello Stato. Lo abbiamo sentito per farci raccontare come sta vivendo questa esperienza.

Come è stato arrivare a Roma ed entrare a Montecitorio per votare il nuovo Presidente?

«Per me il viaggio verso Roma, dal punto di vista anche emotivo, è iniziato con il voto del Consiglio regionale. Quello è il momento in cui prendi consapevolezza dell’onore e della responsabilità che ti viene affidata. Poi domenica sera a Roma, con la riunione fra i colleghi delegati regionali della Lega insieme a Salvini e i capigruppo, siamo entrati definitivamente nel clima. Si entra in una atmosfera particolare in cui prevale appunto la consapevolezza e delicatezza del ruolo e la responsabilità».

Nel dibattito di queste settimane è uscita più volte la suggestione di una donna al Quirinale. Sono maturi i tempi?

«Beh, per la verità non mi meraviglio affatto. Il nostro Paese vanta donne di grande personalità ed esperienza che occupano posizioni di elevata responsabilità nella società, nella vita economica, nelle istituzioni. Credo anzi che non dovrebbe nemmeno essere una notizia, ma la normalità. Non mi meraviglio che fra le ipotesi di possibili candidati che si leggono sui giornali, vi siano diverse donne. Ripeto, è normale…»

Il rapporto della Lega con il Presidente Mattarella ha attraversato momenti di tensione ma si è conclusa con grandi attestati di stima da parte di Matteo Salvini. Qual è stato il suo rapporto con il Presidente, soprattutto in questi due ultimi anni molto particolari?

«Più volte ho avuto modo di ringraziare anche personalmente il Presidente Mattarella per la stima, la vicinanza e il sostegno che ha dimostrato verso di me e verso la nostra comunità regionale in quei due anni terribili. Le telefonate con lui sono state di stimolo e incoraggiamento nei momenti più difficili. Non lo dimenticherò.. rimarrà sempre in me un sentimento di gratitudine e grande stima verso di lui. E so di interpretare il pensiero di tutti i lombardi».

Cosa chiederebbe da Presidente della Lombardia al Capo dello Stato?

«Di proseguire nell’autorevole azione di stimolo verso governo e parlamento per quelle riforme che sono così necessarie a rendere in nostro paese più moderno, più semplice e più giusto, così come anche la sfida del Pnrr richiede. Fra queste riforme vedo naturalmente la ripresa e conclusione della partita sull’autonomia, nei modi e nelle forme fissate dalla Costituzione».

Al di là delle questioni politiche che emozioni prova nel partecipare ad un’elezione così importante?

«Lo dicevo prima: concorrere ad un evento così importante per l’immediato futuro del Paese – in una congiuntura sicuramente non semplice – provoca una emozione forte, associata al peso della responsabilità, resa più evidente dai luoghi in cui questo si svolge. Per me la suggestione della istituzione parlamentare è sempre molto forte».

Marco Giovannelli
marco@varesenews.it
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Pubblicato il 25 Gennaio 2022
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