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“A Cena con la Storia”, un successo il ritorno a… casa

Una splendida sala ha accolto ospiti e contradaioli per una festa benefica che esalta lo spirtio sociale di S.Martino

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S.Martino: "A cena con la Storia 6", di Luigi Frigo 4 di 40

Il ritorno a… casa ha fatto bene a "A cena con la Storia", l'evento che la contrada S.Martino propone da 6 stagioni, per introdursi nell'anno paliesco. Dopo un anno in "trasferta", la cena si è svolta di nuovo in maniero. Abbandonata poi la storia paliesca, da un paio d'anni il riferimento dell'evento sono lo sport e il mondo dello spettacolo. Un mix perfettamente riuscito questa volta, valorizzato anche da una allestimento da favola nella sede di via dei Mille, trasformata in una location da 5 Stelle.

La reggenza biancoblu, i contradaioli, i collaboratori possono essere ben soddisfatti. La serata, lo spettacolo, gli ospiti sono stati tutti da eccellenza assoluta. Se poi pensiamo che non si è solo festeggiato, ma si è pensato anche ai meno fortunati, ecco che il cerchio si chiude in un doveroso plauso all'impegno manifestato.

Come ha spiegato il capitano Antonio De Pascali: «La cena ha un profondo carattere benefico. Infatti, raccogliamo fondi destinati all'Ospedale San Raffaele di Milano per la cura dei tumori del rene. Importante, in questo senso, la presenza di medici e responsabili della comunicazione con i quali ci stiamo coordinati perchè la serata avesse un riscontro positivo anche dal punto di vista sociale».

Durante la serata, abbiamo avvicinato diversi ospiti, che ci hanno rilasciato le loro emozioni, le loro esperienze, le loro storie. Eccole.

Stefano Tacconi (calcio): "Tanti ricordi belli con il calcio. Ho giocato con i calciatori più famosi nel mondo: Maradona, Zico, Passarella. Un calcio che oggi non devo più sui campi da gioco. Oggi, vedo troppe occasioni per annoiarsi. I miei ricordi sono tanti. Quando giochi nella Juventus, non può che essere così, anche se abbiamo vissuto momenti tristi, su tutti quello dell'Heysel. Dal calcio ormai mi sono allontanato. Mi è rimasto l'orgoglio di avere due figli, che giocano  calcio, e che potranno sempre dire di avere avuto un papà che ha vinto tanto".

Giacomo Galanda (pallacanestro)"Essere stato parte della Nazionale Italiana per  undici anni e aver portato a casa una medaglia d'argento alle Olimpiadi ti fa sentire un po' di storia cucita addosso. Un momento incredibile della mia carriera, anche a livello umano. Oggi, si gioca molto di intensità e di vigore. Serve più il fisico della tecnica. A livello generale, il basket sta trovando nuovi stimoli e ci sono progetti interessanti per tornare ad eccellere sia a livello di impianti, sia a livello sportivo in ambito europeo".

Stefano Garzelli (ciclismo): "La storia del ciclismo è molto lunga. La mia personale si ricollega al nome di Pantani. In generale, se parli di ciclismo, parli di sudore, sacrificio, fatica. E' uno sport bello, soprattutto se pensi alla tanta gente che aspetta ore e ore per veder passare la carovana della corsa. E' uno sport unico. Negli ultimi anni, è anche uno sport in continua evoluzione, anche a livello mediatico. Qui a Legnano, il ricordo è la Coppa Bernocchi, una corsa gioiello. Non tanto adatta alle mie caratteristica, ma che serviva a preparare la forma per i Mondiali".

Gianlorezzo Blencini (pallavolo): "Per il quinto anno sono su un panchina tra le più impegnative. La medaglia d'argento ai mondiali è stata il premio di ambizioni che tutti abbiamo saputo gestire al meglio. La nostra storia d'altra parte è fatta di questi risultati, non per nulla la nazionale maschile è stata nominata la migliore squadra del secolo passato. Ci siamo abituati ad essere al vertice ed è giusto avere certe ambizioni. Bisogna fare alcune scelte anche coraggiose per restarci e sapremo farle anche in questo periodo dove il ricambio non appare così semplice".

Francesco Coco (calcio): "Nella storia del calcio, sono in tanti davanti a me. Qualche infortunio di troppo non mi ha proprio aiuto in una carriera comunque che mi ha soddisfatto, se penso di aver giocato nel Milan, nel Barcellona, nell'Inter, nel Torino. Insomma, in una scala di valori, mi colloco a metà. Se poi penso che ho fatto quello che ho sempre sognato da bambino, come non considerarmi felice? Adesso, di nuovo a Legnano, faccio lo spettatore anche alle partite dei lilla. Mando un grosso in bocca al lupo all'amico Giovanni Munafò, che merita tutte le soddisfazioni di un presidente appassionato com'è lui".

Bianca Atzei (cantante): "Far parte della storia della musica italiana mi emoziona, Sono ancora giovane e parlare di storia mi costringe ad andarci piano. Sono felice piuttosto di far parte di questa bella storia con la contrada S.Martino e con un evento benefico a favore dell'ospedale San Raffaele di Milano".

Justine Mattera (ciclismo – artista): "Torno sempre con piacere a Legnano. La mia storia è molto legata alla televisione, e anche qui tante cose sono cambiate negli anni in meglio e in peggio, ma adesso mi concentro soprattutto sullo sport, sulle mie trasmissioni su SKy e seguo i miei figli".

Immagini di Luigi Frigo

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 27 Gennaio 2019
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