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RAFFAELE GIORDANO (ITALIA DEI VALORI) E LA "PROVOCAZIONE" DI MONS.CARLO GALLI

20 Luglio 2009

A seguito della lettera inviata da mons. Carlo Galli alla stampa con tema la situazione politica in città, riceviamo questo intervento di Raffaele Giordano, capogruppo Italia dei Valori di Legnano


La lettera di Monsignor Galli, quasi una “provocazione”, merita delle riflessioni profonde alla luce di quello che sta accadendo nella nostra Legnano.
Del resto, proprio in occasione della S.Messa, celebrata recentemente nella piccola chiesetta di Mazzafame, avevo già avuto modo di esprimere a Monsignore tutta la mia stima, non solo per l’omelia pronunciata nel merito dei fatti occorsi in quella località nel lontano giugno 1944.

Partendo da questa considerazione, come non riconoscersi nell’interrogativo proposto. Ci professiamo cristiani, andiamo in chiesa la domenica, cerchiamo di seguire gli esempi evangelici, ma poi? Viviamo noi uno stato di carità? Siamo portati a vestire gli ignudi, a dar cibo agli affamati? I fatti sono più che evidenti: viviamo in una città che, nonostante la crisi, ostenta ricchezza, benessere, dove prevalgono valori che sono, per certi versi, l’opposto di quelli che dovrebbero essere i crismi essenziali della religione cristiana. Vediamo tante persone che vivono in condizioni disagiate, umili ai margini della società, costretti a far affidamento sugli enti caritatevoli per esigenze di primissima necessità. Dov’è allora quel gesto dello scambio della pace se, appena usciti sul sagrato, indulgiamo una manifesta ostilità verso il diverso? Diciamo la verità, il problema dell’accoglienza, parlo anche delle persone che vivono da noi in maniera regolare, è vissuto con fastidio, dove il lavoro stesso, talvolta, è sfruttato, sottopagato, se non in “nero”. Quelle stesse persone, talvolta, sono vittime di conflitti sanguinosi e disumani  costretti, come sono, ad abbandonare i propri Paesi per sopravvivere.

Del resto che esempi abbiamo da parte della classe dirigente se si vive in maniera spregiudicata e con dissolutezza? E l’etica, la moralità non sono altrettanto valori della nostra fede religiosa? Che esempio diamo se ai Paesi poveri non offriamo generi di primissima necessità? Le stesse promesse di aiuto, stando ai media, sono state disattese ed in contrapposizione attiviamo enormi sprechi. Quante volte abbiamo ascoltato dai missionari racconti di situazioni per noi inimmaginabili, laddove manca l’acqua, l’energia elettrica, le medicine, gli ospedali! Piaccia o non piaccia, noi società occidentale  siamo responsabili di questa situazione e dovremmo far fronte comune attivandoci in maniera diversa.

In conclusione Monsignore, dalla sua lettera pare emergere una sorta di “cruccio” interiore quando si chiede “che Cristo ho predicato”. Lei ha predicato bene, siamo noi, questa nostra società che guarda più le vacuità, l’ostentazione, il nostro esclusivo benessere che va nella direzione opposta, interagendo con modelli e stili di vita che non sono quelli che lei, domenicalmente, ci ammonisce.

 
                                                                                                                                                Raffaele GIORDANO
Capogruppo Italia dei Valori – Legnano

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