La recente e triste vicenda amministrativa di San Vittore Olona di qualche giorno fa offre una conferma dello spessore con il quale la politica locale in alcuni casi si manifesta sul territorio. Se davvero avviene una “accesa lite” in giunta oppure in consiglio comunale, quale immagine si dà alla cittadinanza?

Le reazioni alla vicenda, da un punto di vista comunicativo, non hanno aiutato a ridare una immagine di recuperata e immediata serenità. L’amministrazione, nel tentativo di moderare i toni della “accesa lite”, si è trincerata dietro la riservatezza necessaria, “perchè sono in corso le indagini”. Quindi, confermando che qualcosa di grave sia accaduto. L’assessore coinvolto nega contatti fisici con il sindaco, non manifesta alcuna scusa e resta ancorato a un atteggiamento risoluto: “non potevo tacere”.

Legnano non fa eccezione. Ogni momento di confronto, dalle sedute del consiglio comunale alle riunioni delle commissioni consiliari, è occasione di polemiche e dibattiti accesi. Accuse e controaccuse di minacce e attacchi personali sviliscono il dibattito. Anche qui qualche reazione violenta c’è stata. Fortunatamente, solo da remoto e accompagnata da scuse personali.

Problemi sicuramente da collegare ad atteggiamenti personali, ma anche a una politica che ha perso, soprattutto a livello locale, un elemento fondamentale della propria attività: le segreterie di partito.  Una scomparsa un po’ per la diffusione sempre più costante di liste civiche fragili, spesso meteore nell’ambito politico, un po’ per il venir meno di elementi dalla spiccata autorevolezza.

Recuperare il valore aggiunto che soltanto i partiti possono dare, Ritrovare la serenità nello svolgere il proprio ruolo. Due percorsi necessari per evitare non solo “accese liti”, ma anche per alimentare la fiducia nella gente.