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Tosi: al via la cassa integrazione

Presezzi non approva il bando di vendita emesso dal commissario fallimentare Andrea Lolli

La Franco Tosi avvia la cassa integrazione ordinaria e non approva il bando di vendita emesso dal commissario fallimentare Andrea Lolli: un fulmine a ciel sereno, la notizia annunciata oggi, venerdì 21 settembre, alle parti sindacali dalla stessa Bruno Presezzi Spa.

A non piacere agli imprenditori Alberto Presezzi e Barbara di Febo in Presezzi è la suddivisione in due lotti della superficie occupata dalla fabbrica, la cosiddetta "Area Nord Rettificata". A seguito dell'ultimo incontro tenutosi in estate al Mise, infatti, è stato pubblicato il bando per la cessione del lotto Nord della storica fabbrica metalmeccanica, ma, contrariamente a quanto tutti si aspettavano, il valore dell'area non è stato abbassato. Si è invece proceduto alla suddivisione dell'intero lotto Nord in due parti: il comparto A, che in questo momento accoglie l'area produttiva della nuova Tosi, è cedibile per 6.020.000 euro, mentre il valore del comparto B ammonta 2,9 milioni di euro. 

«Questa decisione a noi non sta bene – sottolinea l'imprenditrice Di Febo –: il valore dell'area è rimasto di 9 milioni e non condividiamo la suddivisione. In sostanza, il valore della parte produttiva ammonta a 6 milioni, mentre il valore dell'area adibita ad ufficio è di quasi 3 milioni. Pensavamo di poter arrivare ad un punto d'incontro dopo l'incontro al Mise, invece non è stato così. Non capiamo ia scelta del commissario Lolli. A questo punto siamo sempre più propensi all'idea di lasciare Legnano e trasferire la Tosi a Burago. Pianificheremo le modalità per avviare il trasloco. Per quanto riguarda la cassa integrazione ordinaria è stata una scelta obbligata». 

Lunedì 24 settembre i sindacalisti incontreranno i 140 impiegati e i 60 operai della Tosi e poi procederanno a discutere i termini della cassa integrazione, che essendo ordinaria potrà durare al massimo 13 settimane: «Non nascondiamo che c'è una forte preoccupazione – spiega Renato Smeraldi, segretario della Fiom Cgil sezione Legnano -: stiamo parlando di un ammortizzatore sociale e non strutturale che sarà momentaneo. Scelta causata da uno scarico produttivo. E di certo anche da parte nostra non mancano le perplessità sul bando emesso dal commissario». A mettere in difficoltà la società brianzola, inoltre, c'è anche la posizione del presidente americano Donald Trump sull'accordo sul programma nucleare dell'Iran, dove la Tosi ha sempre raccolto commesse.

Dal canto suo l'Amministrazione Comunale mantiene alta l'attenzione sulla questione Tosi: «L'amministrazione c'è, ma non può certamente risolvere il problema – ribadisce il sindaco Gianbattista Fratus –: sono i due soggetti coinvolti che devono trovare il punto di incontro. Siamo ancora disponibili a favorire un confronto costruttivo e ci auguriamo che la Tosi possa rimanere a Legnano».

Per il commissario straordinario Lolli, che sta curando la procedura fallimentare della ex Franco Tosi, invece, la suddivisione dell'area industriale va proprio nella direzione di «facilitare il più possibile l'acquisizione del lotto, senza caricare eccessivamente l'interessato che in questo modo potrà acquistare prima un lotto e poi l'altro. Mi sembra assolutamente chiaro l'intento dell'operazione che abbiamo attuato e mi stupisce che non siano state comprese le intenzioni».

Intanto, sono stati pubblicati i bandi per la Carpenteria Metallica, ex Manutenzione, ex Sbarratori e prossimamente verrà ufficializzata la gara per le altre aree, «come prevede il programma di cessione autorizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 21 Settembre 2018
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