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Sindacato Cgil: «Aumentate in Lombardia le denunce per infortuni mortali sul lavoro»

I dati infortunistici di INAIL, secondo la Cgil, risultano fortemente influenzati dall'emergenza Covid-19. le denunce sono aumentate del +101,4%

sicurezza lavoro sindacati

«La Lombardia conferma l’aumento degli infortuni mortali registrati su scala nazionale». I sindacalisti della Cgil oggi, venerdì 7 agosto, hanno presentato l’analisi del bilancio sui dati infortunistici di INAIL che «risultano fortemente influenzati dall’emergenza Covid-19».

Complessivamente  le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto tra gennaio e giugno 2020 sono state 244.896 (-24,30%) rispetto allo stesso periodo del 2019, delle quali 570 con esito mortale (+18,2%).  In Lombardia i dati semestrali indicano che si è passati da 61.780 denunce nei primi mesi del 2019 a 53.145 dello stesso periodo del 2020, pari a una riduzione del 14,3%, nettamente inferiore alla riduzione registrata su scala nazionale pari al 24%. A Milano tra gennaio e giugno le denunce sono passate da 21 nel 2019 a 27 nel 2020. 

«Nella nostra regione le denunce di infortunio in occasione di lavoro nel settore della sanità ed assistenza sociale aumentano da 1.816 nei primi sei mesi del 2019 a 9163 nello stesso periodo del 2020 pari al +404% – spiegano i sindacalisti -. Nei primi 6 mesi del 2020 si passa da 72 denunce nei primi mesi del 2019 a 145 dello stesso periodo del 2020, pari a un aumento del +101,4%».

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale, nel settore della sanità ed assistenza sociale, è passato da 1 nei primi sei mesi del 2019 a 17 nello stesso periodo del 2020 pari ad un aumento del +101,4%. «L’andamento dei dati su base provinciale lascia indenni ben poche province, registrando su quasi tutto il territorio lombardo un tragico aumento – precisano dalla Cgil -. Dai dati analizzati emerge un dato infortunistico drammatico, soprattutto quelli con esito mortale, che colpiscono in particolare alcuni settori e le donne».

A fronte di ciò i sindacalisti tornano ad insistere sul tema della prevenzione sanitaria e più in generale della tutela delle condizioni di salute di tutti i lavoratori. «La prevenzione del rischio è un processo complesso che richiede il coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti, a partire dai lavoratori e dai loro rappresentanti e si estende a tutte le fasi dell’organizzazione del lavoro che è essa stessa fattore di rischio. Si conferma quanto risulti determinante un serio lavoro di applicazione e costante verifica dei protocolli di prevenzione Covid-19 e quanto il lavoro dei Comitati debba essere utili per contenere il diffondersi della pandemia e seri rischi per la salute dei lavoratori».

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Pubblicato il 07 Agosto 2020
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