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Impianto Forsu, Amga: “Salute e ambiente tutelati al massimo”

Amga Legnano SpA e Asja Ambiente Italia SpA intervengono con alcune precisazioni, in merito alle presunte criticità del futuro impianto Forsu di Legnano.

AMGA Legnano SpA e Asja Ambiente Italia SpA intervengono con alcune precisazioni, in merito alle presunte criticità del futuro impianto Forsu di Legnano, sollevate dai comitati Gruppo di quartiere San Paolo e Laboratorio di Quartiere Mazzafame e dalle associazioni Laboratorio Ambiente e Gaia Onlus durante un incontro con il delegato all’Ambiente della Città Metropolitana di Milano.


L’impianto che sorgerà in via Novara a Legnano produrrà biometano e compost dalla digestione anaerobica della Frazione Organica dei Rifiuti Organici (FORSU). Secondo i maggiori enti di ricerca pubblica italiana (CNR, ENEA, RSE), il processo di digestione anaerobica integrato al compostaggio rappresenta, sotto tutti i profili energetici e ambientali, la migliore soluzione adottabile per il trattamento della FORSU.

In particolare, nel pieno rispetto della normativa vigente, l’impianto ha l’obiettivo di chiudere il ciclo dei rifiuti organici attraverso la produzione di energia rinnovabile e fertilizzante naturale, riducendo sia il volume dei rifiuti destinati allo smaltimento in discarica, sia le emissioni di gas a effetto serra, sia i flussi di percolato da avviare a depurazione.

Come illustrato negli incontri con la cittadinanza organizzati lo scorso autunno, sono state adottate, fin dalla fase di progettazione, adeguate soluzioni tecnologiche e impiantistiche per scongiurare eventuali impatti negativi  in termini di emissioni odorigene e di traffico veicolare. In merito a quest’ultimo punto, si sottolinea che l’impianto genererà un modestissimo aumento del flusso veicolare su via Novara (pari ad appena l’1%) e annullerà il traffico a lungo raggio dei mezzi che oggi conferiscono il rifiuto fuori bacino. Inoltre, la configurazione planimetrica dell’impianto presenta una serie di soluzioni progettuali che ne minimizzano al massimo grado le interferenze con la viabilità stradale e ne favoriscono l’integrazione nella rete viaria cittadina.

L’impianto, progettato e dimensionato nel rispetto delle migliori tecnologie disponibili, durante la sua attività non solo non recherà alcun danno a coloro che vi lavoreranno e alla salute pubblica, ma comporterà altresì un miglioramento dell’attuale modalità di gestione dei rifiuti. Tali elementi escludono che l’impianto, pur trattando rifiuti al suo interno, possa essere considerato insalubre.

La localizzazione dell’impianto è conforme a quanto previsto dal Programma Regionale di Gestione dei Rifiuti in tema di distanze minime da rispettare relativamente ad ambiti residenziali e funzioni sensibili. L’impianto si colloca fuori dal tessuto urbano consolidato e a ragionevole distanza dal complesso ospedaliero di via Giovanni Paolo II. Il progetto ha inoltre curato in maniera peculiare il ridotto impatto visivo dell’impianto stesso e la sua armonizzazione con il contesto paesaggistico circostante.

Per quanto riguarda il rischio di incendio o di esplosione, che peraltro è del tutto irrilevante ai fini della classificazione di un impianto come “industria insalubre di prima categoria”, si evidenzia che il processo di produzione di biometano non prevede la combustione né di biogas né di rifiuti. Sotto questo punto di vista, l’impianto risulta dunque conforme alla vigente normativa in tema di sicurezza e prevenzione degli incendi nonché alle prescrizioni aggiuntive disposte dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco nel relativo verbale di valutazione del progetto, che saranno puntualmente recepite in sede di progettazione esecutiva.

I valori della salute pubblica, della sicurezza e della prevenzione da eventuali molestie sono stati e saranno tutelati al massimo grado nelle fasi di progettazione, costruzione e gestione dell’impianto.

Con riferimento alle modalità di assegnazione di tali attività, si evidenzia come Asja Ambiente Italia SpA (Capogruppo Mandataria di un Raggruppamento Temporaneo di Imprese appositamente creato per la procedura di gara) sia stata selezionata nel pieno rispetto della normativa comunitaria e nazionale in tema di contratti pubblici, facendosi carico dell’intero costo di costruzione dell’impianto, pari a 20 milioni di euro (e non 120 milioni di euro) e presentando un Piano Economico Finanziario asseverato come richiesto dalla normativa.

In particolare, Asja Ambiente Italia SpA ha partecipato alla gara ad evidenza pubblica esperita da AMGA Legnano SpA, aggiudicandosi, in forza della proposta tecnica ed economica redatta, la concessione per la gestione di un impianto per il trattamento della frazione organica dei rifiuti solidi urbani, previa progettazione e costruzione. Asja Ambiente Italia S.p.a. ha infatti formulato un’offerta al ribasso sulla relativa tariffa di conferimento e ha assicurato, anche grazie alla drastica riduzione delle distanze percorse dai mezzi che oggi trasportano il rifiuto fuori bacino, un prezzo di smaltimento della FORSU pari a 68 euro/tonnellata: ciò comporterà un notevole risparmio per tutte amministrazioni coinvolte e, quindi, per la cittadinanza, con una diminuzione del costo del servizio per questa tipologia di smaltimento pari a circa il 20%.

Per queste ragioni, AMGA Legnano SpA e Asja Ambiente Italia SpA, ritengono che l’impianto non solo sarà utile ma produrrà anche tangibili benefici per la cittadinanza, valorizzandone adeguatamente la raccolta differenziata.

 

 

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 19 Gennaio 2019
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