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Castellanza Servizi: Ramolini e Romanò assolti dalla accusa di peculato

Lex direttore condannato a 8 mesi, con pena sospesa, per la vicenda della dipendente della farmacia

E' stato condannato a 8 mesi di carcere con pena sospesa l'ex direttore della Castellanza Servizi, Paolo Ramolini, accusato di peculato, per avere utilizzato soldi pubblici per ristrutturare la casa della figlia e truffa allo stato per la vicenda legata alle ore di lavoro retribuite ma non svolte da parte della dipendente della farmacia comunale di Castellanza.

[pubblicita] Il Pubblico Ministero aveva chiesto per lui una pena di tre anni e 6 mesi ed è stato sottoposto a 6 mesi di domiciliari: oggi, 5 maggio, al tribunale di Busto Arsizio, il Gup Nicoletta Guerrero lo ha assolto per il reato di peculato mentre lo ha condannato per la vicenda della farmacista

Era invece accusato del solo reato di peculato, l'imprenditore legnanese Alberto Romanò, a capo della ditta che ha posato i serramenti alla figlia dell'ex direttore della Castellanza Servizi. Il legnanese è stato assolto. 

«Siamo soddisfatti di aver dimostrato che Ramolini non ha usato soldi della municipalizzata per pagare i lavori a casa della figlia – commenta l'avvocato di Ramolini, Francesco Trottaora attendiamo le motivazioni della sentenza, coraggiosa nella misura in cui scardina la tesi della Procura sul peculato. Ricorreremo in appello per cancellare anche la macchia della condanna per le ferie della dipendente della farmacia che, sottolineo, il giudice ha comunque ritenuto di concedere al minimo edittale e con lo sconto per il rito (il codice prevede una condanna da 1 a 5 anni per truffa allo Stato, ndr)»

Nella sua arringa l'avvocato di Alberto Romanò, Maira Cacucci, ha evidenziato il danno d'immagine provocato all'azienda del suo assistito, uscita pesantemente colpita da questa vicenda e dal clamore che ha suscitato.

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 05 Maggio 2020
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