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San Giorgio, 25 aprile: “Siate orgogliosi di essere italiani”

In un piazzale della Resistenza vuoto ma virtualmente affollato di cittadini e associazioni, San Giorgio ha ricordato il 75° anniversario della LIberazione con un pensiero alle vittime della pandemia

Niente cortei e manifestazioni di piazza, niente pubblico ad assistere alle celebrazioni. Ma anche se quello di oggi è un 25 aprile diverso da quello che siamo stati finora abituati a conoscere, San Giorgio su Legnano, come il resto del Legnanese, ha ricordato comunque il 75° anniversario della Liberazione, e l'ha fatto in una piazza fisicamente vuota ma virtualmente piena di cittadini e di associazioni, nell'attesa di poter tornare a riempire quella piazza dal vivo. Colorando la ricorrenza, accanto ai sacrifici degli anni che furono, dei sacrifici di chi oggi è in prima linea nella battaglia per fermare la corsa del virus e di chi questa battaglia l'ha dovuta pagare a caro prezzo. 

«Quello di oggi è un 25 aprile diverso dal solito – è stato il messaggio del sindaco, Walter Cecchin –, ma anche oggi ci siete tutti. Questa non è una piazza vuota, ma una piazza piena di cittadini, di associazioni, con la banda cittadina: in questo momento San Giorgio, come tutta l'Italia, è presente. Non vedo molte bandiere sui vostri balconi, come se aveste vergogna di essere italiani: dobbiamo essere fieri di essere italiani, e lo stiamo dimostrando ogni giorno con quello che stiamo facendo, quindi non abbiate vergogna di esporre il tricolore e onoratelo ogni giorno. Voglio dire grazie a tutti i cittadini sangiorgesi per quello che stanno facendo: le associazioni si stanno prodigando per aiutare chi non può, e ognuno fa la sua parte. State accanto agli altri, al vostro vicino di casa, all'amministrazione, perchè ce n'è veramente bisogno: sono certo che tutto questo passerà e ci ritroveremo di nuovo a festeggiare tutti insieme. Stiamo aspettando la liberazione in un certo senso, ma non è una liberazione: abbiamo visto che ciò che stiamo facendo è necessario, non è per toglierci la libertà, ma per cercare di salvaguardarci».

[pubblicita]«Celebriamo il 75° Anniversario della Liberazione – gli ha fatto eco Roberto Garavaglia, in rappresentanza della sezione cittadina dell'ANPI –; lo celebriamo in un modo insolito a causa della pandemia, ma anche se non possiamo ritrovarci fisicamente insieme davanti al Monumento della Resistenza, ringraziamo tutti coloro che oggi onoreranno insieme a noi la festa più bella d’Italia: la Festa della Liberazione. Il nostro pensiero va a tutte le persone stroncate dall'infezione e al dolore dei loro parenti, ai medici e alle lavoratrici e lavoratori della sanità, a quelle e quelli che lavorano e operano nelle attività di prima necessità, agli anziani e ai bambini, ai poveri, ai senza dimora, ai migranti, alle persone fragili e bisognoseRinascere è la parola d’ordine che serve al nostro Paese per uscire da questi mesi di pandemia, tutti insieme, in unione con gli altri popoli europei, perché “siamo tutti sulla stessa barca”».

Al termine della cerimonia, Garavaglia ha consegnato a Franca Morelli, figlia di Mario, deportato sangiorgese, la tessera ANPI ad honorem, «per aver saputo di no ai nazisti che lo volevano mandare a combattere con i repubblichini».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 25 Aprile 2020
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