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Incendio di via Roma a Cerro Maggiore, 60 giorni per la perizia su Agrati

Nominato il consulente che si occuperà della perizia - La difesa chiederà al giudice civile il dissequestro dei beni di Agrati CASTELLANZA SERVIZI: CHIESTI 3 ANNI E 6 MESI PER L'EX DG PROCIV: NON C'E' IL SINDACO? PAZIENZA, IMPORTANTE E' AGIRE ANDARE IN CHIESA, UNA NECESSITA' COME FARE LA SPESA

Sessanta giorni di tempo per la perizia su Giuseppe Agrati: è questo il termine assegnato dal giudice dell'udienza preliminare al consulente incaricato di valutare la capacità di stare in giudizio dell'uomo, accusato del duplice omicidio – aggravato da premeditazione e incendio – delle due sorelle Maria e Carla, morte nell'incendio che distrusse l'abitazione di via Roma a Cerro Maggiore nel 2015.

[pubblicita]Oltre alla formulazione del quesito su cui il medico sarà chiamato ad esprimersi, al giuramento di rito e alla nomina dei consulenti scelti dalla difesa di Agrati e dalla Procura Generale, al centro dell'udienza di oggi, martedì 21 aprile, anche il sequestro dei beni dell'uomo disposto dal Tribunale di Busto Arsizio su richiesta dei nipoti e del fratello superstite: «Abbiamo sollevato la questione e faremo istanza al giudice civile per ottenere il dissequestro – spiega, paventando il rischio della «denegazione del diritto alla difesa», l'avvocato Giuseppe Lauria, che insieme a Desirée Pagani difende Agrati –. C'è la necessità di provvedere al pagamento degli avvocati, dei consulenti e di procedere con una perizia sulle possibili cause alternative dell'incendio». 

Agrati era stato arrestato a novembre dello scorso anno. L'uomo, unico superstite del terribile incendio nel quale persero la vita le sue due sorelle, è indagato per duplice omicidio da marzo 2019. Le indagini sul rogo erano state riaperte dopo che la Procura Generale di Milano aveva avocato il fascicolo aperto a suo carico a seguito dell'opposizione presentata da un nipote delle due donne rispetto alla richiesta di archiviazione della Procura di Busto Arsizio. Con la riapertura delle indagini, sulla scena dell'incendio erano stati svolti nuovi sopralluoghi, anche con la presenza della Scientifica. Secondo la tesi degli inquirenti, l'uomo avrebbe appiccato l'incendio che distrusse la casa di via Roma e spezzò la vita di Maria e Carla solo per questioni economiche

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 21 Aprile 2020
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