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Giudice di Pace all’Agenzia delle Entrate, il Comune non cambia idea

Il commissario vicario Mele risponde punto su punto alle obiezioni di Franco Brumana e Paola Cervini - La replica del candidato di Costituente Civica

«Razionalizzazione e riduzione dei costi». E la «necessità di ridestinare una significativa porzione dell'immobile comunale in cui ha sede l'ufficio territoriale di Legnano dell'Agenzia delle Entrate». Sono questi i motivi che hanno spinto il Comune di Legnano a tornare sulla scelta di trasferire gli uffici del Giudice di Pace nell'ex Tribunale di via Gilardelli, come prevedeva originariamente il progetto "varato" dall'allora giunta Fratus, virando invece sull'immobile di via Pisa.

Motivi che il commissario vicario Giuseppe Mele ha ribadito rispondendo ai dubbi sollevati nelle scorse settimane sia da Franco Brumana, candidato alle primarie del fronte civico, sia da Paola Cervini, presidente degli Avvocati Legnanesi in Associazione. Anche perchè, secondo Mele, i locali di via Pisa sono idonei allo scopo, dal momento che gli spazi sono stati riorganizzati e dotati di un accesso autonomo a piano terra, quindi senza barriere architettoniche, dispongono di un ampio parcheggio gratuito e di metrature importanti per l'archivio. Senza contare che la porzione di immobile che il Giudice di Pace avrà in via Pisa è delle stesse dimensioni di quella originariamente pensata per l'ufficio giudiziario nel fu Palazzo di Giustia legnanese.

[pubblicita]Anche il collegamento con i mezzi pubblici non è, secondo Mele, un motivo per rivedere la scelta: «Da un lato si evidenzia che il servizio ferroviario (e dunque la distanza dalla stazione) è di interesse esclusivamente (forse) per coloro che provengono da Canegrate e Parabiago, dunque da due dei diciotto comuni appartenenti alla giurisdizione del Giudice di Pace di Legnano – scrive Mele nella risposta inviata a Brumana e Cervini –; dall'altro lato, per raggiungere la sede l'Agenzia delle Entrate, potrebbero essere utilizzate alcune linee del trasporto pubblico urbano ed extraurbano, con fermate a breve distanza».

Nè vale a far cambiare idea a Palazzo Malinverni il possibile aumento del numero dei Giudici di Pace assegnati alla sede di Legnano, dal momento che ad oggi l'organico dell'ufficio giudiziario è lo stesso di quando come sede vennero indicati i locali di TecnoCity: insomma, gli spazi di via Pisa al momento bastano. Un ipotetico incremento del carico di lavoro dell'ufficio giudiziario, invece, produrrebbe anche un aumento del personale comunale richiesto e quindi dei costi per Legnano: tutti elementi che per il commissario vicario dovranno essere valutati dall'amministrazione che uscirà dalle urne della prossima tornata elettorale.

Le ragioni messe sul piatto dal commissario vicario Mele, però, non hanno convinto Brumana: «Il vice commissario ha deciso di risparmiare i canoni che il Comune paga ad Euroimmobiliare, cioè a se stesso, e persiste nel voler traslocare il Giudice di Pace nella attuale sede della Agenzia delle Entrate – sottolinea Brumana –. L’aumento delle competenze non sarà solo "possibile" come scrive il vice commissario perché sarà inevitabile essendo stato stabilito dal decreto legislativo 116/17. Quindi si effettuerà un doppio trasloco del tutto inutile con disagi per il personale, con costi a carico del comune e con rinvii delle cause. Il vice commissario rinvia all’amministrazione successiva alle elezioni ogni decisione. Auguriamoci che il prossimo sindaco affronti il problema con decisione per assicurare alla città un servizio di giustizia, che con l’aumento delle competenze sarà molto importante per la città».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 23 Gennaio 2020
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