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Avvocati penalisti contro le offese al legale di Sara Del Mastro

Il Consiglio della Camera Penale di Busto Arsizio ha espresso solidarietà all'avvocato Sandro Cannalire offeso dai famigliari di Giuseppe Morgante

«La libertà di difesa e il diritto di difendere sono principi che dovrebbero essere fatti propri e mai dimenticati». Con queste parole il Consiglio Direttivo della Camera Penale di Busto Arsizio ha deciso di esprimere solidarità all'avvocato Sandro Cannalire offeso fuori dall'aula dai famigliari di Giuseppe Morgante, il legnanese sfregiato da Sara Del Mastro.

 Il fatto accaduto oggi, giovedì 19 dicembre, al Tribunale di Busto Arsizio non è passato inosservato tanto che in serata è stato divulgata una nota nella quale è stato evidenziato che questi episodi di «violenza verbale» sono numerosi e vanno denunciati per evitare che si ripetano.

Di seguito il comunicato integrale

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Il Consiglio Direttivo della Camera Penale di Busto Arsizio, in riferimento a quanto accaduto al termine dell’udienza preliminare tenutasi questa mattina avanti al GUP, dott.ssa Piera Bossi, esprime piena solidarietà al collega avv. Sandro Cannalire, ingiustamente offeso dai parenti della persona offesa, per aver svolto il proprio ruolo di difensore della persona imputata.

Troppo spesso l’opinione pubblica sembra dimenticare che l’avvocato esercita le proprie funzioni non solo nell’interesse delle parti assistite, ma anche dei terzi e della collettività, a difesa del rispetto dei principi del giusto processo, stabiliti e garantiti dalla nostra Carta Costituzionale. Il nostro ruolo ci impone di assistere persone presunte colpevoli tutelandone i diritti senza, tuttavia, che ciò possa essere confuso con la difesa del reato in sé.

La difesa tecnica nel processo penale è principio di diritto espresso dalla Costituzione, cardine di un giusto Stato di diritto e risponde all’esigenza che chiunque venga coinvolto in un procedimento penale, sia giudicato con terzietà e con il rispetto di tutte le garanzie di difesa. La libertà di difesa e il diritto di difendere sono principi che dovrebbero essere fatti propri e mai dimenticati da tutte le parti coinvolte nel procedimento penale, compresa la persona offesa.

È sconfortante constatare come si continui a confondere il ruolo dell’avvocato difensore con quello di difensore del reato commesso dalla persona difesa. Quest’ennesimo episodio di violenza verbale rende oltremodo necessario stigmatizzare e denunciare quanto accaduto questa mattina, pur senza voler sminuire la sofferenza delle vittime del reato, nell’augurio che quanto occorso non debba più ripetersi.

Il Consiglio Direttivo della Camera Penale di Busto Arsizio

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 19 Dicembre 2019
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