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“Mensa dei Poveri”, ai domiciliari l’ex eurodeputata Comi e Orrigoni

Ai domiciliari anche l’ad dei supermercati Tigros Paolo Orrigoni, e il direttore generale di Afol Metropolitana Giuseppe Zingale,quest’ultimo è finito in carcere.

Nuovi arresti nell’inchiesta “Mensa dei poveri”, che era scattata a maggio per una serie di tangenti contestate a politici di Forza Italia della provincia di Varese e vertici di partecipate come Accam. 

Il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano, coi colleghi di Busto Arsizio, hanno messo ai domiciliari l’ex eurodeputata di Forza Italia Lara Comi, l’ad dei supermercati Tigros Paolo Orrigoni, e il direttore generale di Afol Metropolitana Giuseppe Zingale (quest’ultimo è finito in carcere).

[pubblicita] L’ordinanza di custodia cautelare è stata firmata dal gip Raffaella Mascarino e chiesta dai pm Silvia Bonardi, Luigi Furno e Adriano Scudieri. Le accuse, a vario titolo, di corruzione, finanziamento illecito e truffa.

Nel caso di Lara Comi, riporta Varesenews, rilevante sarebbe stata il caso del suo addetto stampa, che avrebbe ricevuto un incarico (legato al ruolo di europarlamentare di Comi) con obbligo di “retrocedere” una parte dei soldi a Forza Italia per coprire le spese della stessa esponente forzista (qui l'approfondimento). Quanto a Orrigoni, il capitolo contestato è legato al filone dell’urbanistica gallaratese, per una presunta tangente da 50mila euro pagata per aprire un supermercato nell’area di proprietà di Piero Tonetti, già finito in carcere a maggio. Il capitolo gallaratese aveva finire in manette anche l’assessore all’urbanistica Alessandro Petrone e l’ex segretario politico di Forza Italia Alberto Bilardo, oltre a Nino Caianiello, mentre è di pochi giorni fa la notizia che anche il sindaco Andrea Cassani è indagato (qui l'approfondimento). 

Federico Consulich, legale di Paolo Orrigoni, raggiunto telefonicamente in giornata da Varesenews, spiega la posizione del suo assistito: «La situazione è certamente delicata. Ad Orrigoni viene contestato un solo fatto per il quale ha già reso interrogatorio su nostra insistenza. Il fatto di aver inserito l’inchiesta della Procura di Busto Arsizio su Solbiate Olona è una forzatura di metodo e di contenuto, i soggetti coinvolti sono diversi e anche i reati. Cercheremo di spiegare e chiarire anche se dai domiciliari potrebbe essere più complicato. Certamente l’ordinanza odierna non ci fa cambiare i ricordi di ciò che è accaduto e speriamo di poter avere presto un confronto con i magistrati».

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 14 Novembre 2019
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