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Cani e polpette avvelenate, i consigli dell’addestratore

Christian Maradini, istruttore ENCI ed addestratore da ormai dieci ann, ci dà qualche consiglio

Sono tanti i cani che in questi giorni sono caduti nella trappola delle polpette avvelenate nella zona del parco del Roccolo. Una decina, nei giorni scorsi, solo a Canegrate. Tra i quattro zampe che si sono sentiti male dopo aver ingerito una di queste polpette anche il rottweiler di Christian Maradini, istruttore ENCI ed addestratore da ormai dieci anni, con un passato di calciatore lilla di cui va sempre giustamente fiero. Il fatto è successo tre giorni fa nella zona di Parabiago. Fortunatamente il cane di Christian, dopo essere stato immediatamente portato dal veterinario, sta bene. Per evitare che la situazione possa ripetersi, l'addestratore ci ha dato qualche consiglio.

[pubblicita]     PREVENZIONE – Innanzitutto il consiglio è quello di prevenire situazioni potenzialmente pericolose e quindi portare sempre il proprio cane al guinzaglio, senza lasciarsi distrarre da smartphone, e prestare attenzione ai suoi movimenti. Inoltre la condizione ideale sarebbe quella di avere un animale che abbia completato almeno un corso base di addestramento, in modo che sappia rispondere immediatamente ai comandi. Il cane di Christian, come ci racconta, al no del padrone ha sputato subito la polpetta avvelenata, evitando conseguenze ben peggiori di quelle avute.

Ats, ricordiamo, oltre all'uso del guinzaglio consiglia anche l'utilizzo di una museruola. 

COSA FARE UNA VOLTA CHE IL CANE HA INGERITO LA POLPETTA AVVELENATA – Una volta che il cane ha ingerito la polpetta avvelenata, l'addestratore sconsiglia vivamente l'utilizzo di rimedi fai da te per indurre il vomito nel quattro zampe. L'animale deve essere portato immediatamente dal veterinario, possibilmente portando con sè l'esca avvelenata in modo che i dottori possano esaminarla.

I SINTOMI DELL'AVVELENAMENTO – Un cane avvelenato, con tutta probabilità, potrebbe presentare alcuni di questi sintomi: tremore, salivazione eccessiva, respiro affannato, arti irrigiditi e difficoltà nella deambulazione, vomito, diarrea o contrazioni muscolari.

I VELENI PIU' COMUNI – «Sono tre i tipi di esche avvelenate più diffuse – spiega Maradini –: veleno per topi (solitamente palline colorate), veleno per lumache (scaglie azzurre – verde) e i chiodi. Nel nostro caso si trattava di una sorta di polvere. Fortunatamente il mio cane, addestrato, ha ubbidito  immediatamente al mio no e ha sputato l'esca».

Redazione
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Pubblicato il 08 Novembre 2019
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