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L’incarico “su misura” del curatore d’arte Arensi nel processo Fratus

Nella seduta di oggi, lunedì 28 ottobre, la nuova contestazione è stata ammessa nel dibattimento in corso al Tribunale di Busto Arsizio - Il curatore Flavio Arensi nel registro degli indagati

Non si può fare un affidamento diretto e gli viene "cucito" un bando su misura. Il quarto concorso manipolato contestato dal pm Nadia Calcaterra della Procura di Busto Arsizio, all'ex sindaco di Legnano Fratus e agli ex assessori Lazzarini e Cozzi, riguarda il curatore d'arte Flavio Arensi, iscritto nel registro degli indagati. 

[pubblicita] Nella seduta di oggi, lunedì 28 ottobre, la nuova contestazione è stata ammessa nel dibattimento in corso al Tribunale di Busto Arsizio. Il giudice Daniela Frattini ha respinto le eccezioni presentate dalla difesa di Lazzarini e Cozzi, (la difesa di Fratus non si è associata a tale richiesta), secondo i quali il nuovo reato doveva essere contestato separatamente dagli altri capi di imputazione, sempre per turbative d'asta, per cui i tre ex amministratori si trovano ai domiciliari.

LA NUOVA CONTESTAZIONE

Tutto ha inizio nel settembre del 2017, pochi mesi dopo le ultime elezioni, quando i tre imputati esprimono la volontà (anche tramite conversazioni WhatsApp) di effettuare un affidamento diretto al curatore Arensi, già organizzatore di mostre per l'ultima giunta di centrodestra, per allestire tre mostre con gli artisti (di cui lo stesso ha già contatti) Isgrò, Paladino e Pomodoro. L'allora dirigente con delega alla cultura del Comune di Legnano, Stefano Mortarino, non dà però l'autorizzazione in quanto la Corte dei Conti non lo avrebbe consentito. Da qui la necessità di bandire un concorso al quale rispondono due persone, tra cui lo stesso Arensi. Successivamente la commissione di valutazione dei candidati richiede dichiarazioni scritte per accertare il diretto contatto con i tre artisti Isgrò, Paladino e Pomodoro. Una richiesta che secondo l'accusa poteva garantire solamente Arensi al quale poi fu affidato l'incarico, con un rimborso di poco più di 32mila euro. Da qui l'aggravante contestata dalla procura di avere commesso il fatto con abuso dei poteri e con violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione. 

Nessuna delle tre mostre indicate è poi mai arrivata a Legnano: l'unica esposizione curata da Flavio Arensi fu quella dedicata a Bodini "Paolo VI ritratto di un Papa". Per il lavoro svolto Arensi chiese un acconto che non gli fu rilasciato dal dirigente Mortarino, somma (circa 25mila euro) che ottenne poi dal nuovo dirigente organizzativo del Comune, Enrico Barbarese, che nel frattempo aveva ricevuto la delega alla cultura a seguito del valzer di poltrone avvenuto all'interno della giunta legnanese. Il calendario dell'Avvento di Natale fu curato da Arensi in forma volontaria. 

COMUNE PARTE CIVILE NEL PROCESSO 

Ad apertura di seduta il giudice Daniela Frattini ha respinto le eccezioni presentate dalle difese dei tre imputati riguardanti la costituzione di parte Civile nel processo del Comune di Legnano. 

ISTANZA DI OBBLIGO DI DIMORA PER FRATUS

Il legale di Fratus, Alessandro Bernasconi, ha infine chiesto la revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari, già scontata dall'ex sindaco Fratus per 5 mesi e 12 giorni. Secondo la difesa non sussistono più le condizioni di rischio di inquinamento probatorio legato alla fase dibattimentale, una richiesta avanzata anche a seguito dell'acquisizione dei verbali degli interrogatori da parte dell'imputato e la condivisione di alcune informazioni con il Pm. Bernasconi ha chiesto per il suo assistito l'obbligo di dimora a Castano Primo, dove non risiede tra l'altro nessun testimone. Il Pm si è riservato di rispondere.

La prossima seduta è stata rinviata alle 12 di lunedì 18 novembre.

(Valeria Arini e Gea Somazzi)

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 28 Ottobre 2019
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