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«Progetto “Banchi di scuola”: missione compiuta»

Gli 80 banchi sono stati distribuiti nelle scuole di tre villaggi nella zona di Ebolowa - Lovati è tornato a Legnano e con una lettera ha voluto chiudere il suo "diario di viaggio".

[pubblicita]  Missione compiuta: gli 80 banchi del progetto "Banchi di Scuola" della parrocchia S. Domenico sono stati distribuiti nelle scuole di tre villaggi nella zona di Ebolowa, la città del Camerun gemellata con Legnano.

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"Banchi di Scuola": gli 80 banchi sono stati distribuiti nei villaggi 4 di 11

Intensa l'esperienza vissuta dall'architetto Giuliano Lovati, il legnanese che, con Laura De Angelis e padre Jean Jacques, ha seguito passo a passo l'ambiziosa iniziativa. Da poco tornato in città, Lovati ha voluto chiudere il suo "diario di viaggio" iniziato lo scorso 5 agosto, con la lettera che proponiamo integralmente.


Sono architetto, ma non di case, di allestimenti, quelli che durano al massimo 5 giorni. Poi giù tutto. Progetto anche stand, giro per fiere, vedo quello che la gente comprerà, prima che esca nei negozi.

Per una serie di coincidenze e simpatie, ho iniziato il mio viaggio verso il Camerun. E li ho "seguito i miei occhi", ho visto strade-mercato brulicanti di persone, bar ogni 20m,che vendevano solo birre e coca cole. Ho bevuto tanta birra, mangiato coccodrilli, insetti e serpenti.

Ho visto moto-taxi per 4 persone e macchine taxi per tante persone. Povertà, colori, musica, facce scure che poi scoppiavano in sorrisi, ma a volte rimanevano lontane e scure. Occhi nerissimi che il bianco attorno li faceva splendere come stelle.

Ho incontrato persone che mi vedevano come un bancomat (poche), famiglie che mi ospitavano e si offendevano se non mangiavo come 4 persone. Bambini ai quali basta un "Ciao" per far festa. Ho anche visto amici più da vicino e… non è stato semplice. 

Con questo progetto "Banchi di Scuola" ho visto ministri, consoli, capi villaggio, scuole stracolme di bambini. Ho provato un po' a lavorare con i falegnami per realizzare gli 80 banchi. Manufatti che alla fine non sono risultati imprecisi, ma per lo meno c'erano. Banchi per due bambini, ma i bambini si sedevano in 4: per abitudine.

Inizialmente i piccoli sono risultati intimoriti dalla nostra presenza ci vedevano come un’autorità "i bianchi dei banchi". Ma è bastato giocare scattando alcune foto per abbassare ogni barriera e alla fine un mio ciao ha scatenato un coro divertito e gioiso. 

Questo era un mondo che vedevo da lontano colorato e danzante, ci sono entrato, almeno un po'. Un modo di vivere diverso e tutto da capire. E adesso che sono tornato mi rendo conto che devo cercare di capire e non giudicare anche le donne che portano nei passegini i cani.
Non giudicare, tutto non giudicare tutti.

Giuliano Lovati

Nella Gallery le fotografie in bianco e nero di Laura De Angelis

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 31 Agosto 2019
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