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25 Aprile 2019: il discorso del presidente Associarma, Antonio Cortese

L'intervento integrale con un pensiero rivolto ai soldati delle Forze Armate

L’amministrazione comunale oggi ha invitato qui le Associazioni d’arma legnanesi per celebrare tutti insieme la solenne ricorrenza del 25 Aprile, “Festa della Liberazione”.

Doveroso, dunque, quanto sentito, il ringraziamento per essere stati coinvolti in questa cerimonia, a conferma dell’attenzione e della considerazione per la nostra presenza in città e per le nostre attività.

E’ questa una giornata importante per tutti gli italiani, sia pure vissuta con stati d’animo diversi:

– orgoglio dei combattenti della Resistenza, finalmente giunti al successo dopo tante pene;

– per altri, drammatico esito di un’illusione durata fin troppo a  lungo;

– per i più, fine della guerra, della fame, delle privazioni e dei bombardamenti, desiderio di pace e di ricostruzione, volontà di affrontare le difficoltà e di rialzare la testa per andare avanti per dar vita  a una nuova Italia libera e operosa, una Repubblica, appunto, fondata sul Lavoro come recita la nostra Costituzione.

– ma soprattutto – grazie anche al sostegno degli Alleati – consapevole ritorno a libere istituzioni e alla democrazia.

Dopo il buio in cui è stata avvolta l’Italia per oltre un ventennio, la data del 25 aprile è infatti il simbolo della nostra rinascita e della nostra libertà, rinascita e libertà a cui ancora oggi molte nazioni del mondo anelano. Raccogliendo il testimone ricevuto, abbiamo così il compito di difendere ogni giorno, con il nostro operato, contro ogni estremismo, quei valori supremi incarnati dalla festa di oggi.

Certo, il tempo sfuma i ricordi e oggi gran parte delle nuove generazioni tende a riconoscere nel 25 aprile solo la fine della Seconda Guerra Mondiale, la sconfitta militare della Germania nazista e l’ingresso nelle nostre città delle armate anglo-americane, accolte festosamente dalla popolazione. Il 25 aprile però, possiede un significato che va ben oltre il folklore: segna, infatti, il culmine del risveglio della coscienza nazionale e civile italiana, impegnata nella riscossa contro gli invasori, costituisce, in buona sostanza, il riscatto morale degli Italiani, dopo il ventennio di dittatura fascista. Ecco perché il 25 aprile è una festa sempre attuale, perché non ci parla solo del nostro passato, ma c’interroga in modo incalzante sul nostro presente e sul nostro futuro, chiamandoci a confrontarci con il dono della libertà. Tale dono ci è stato consegnato dalla Resistenza, con quel patrimonio di beni pubblici repubblicani tramandatoci dalle generazioni passate, come testamento di centomila morti, affinché noi ne comprendessimo l’importanza, lo costudissimo, lo mettessimo a frutto e lo consegnassimo, a nostra volta, alle generazioni dopo di noi.

In particolare a noi, come Associazioni d’Arma, spetta il dovere di rivolgere un pensiero ai soldati delle Forze Armate, di cui tutti ci sentiamo un po’ eredi. Soldati che hanno perduto tanti fratelli, nei vari teatri di guerra e nella prigionia, poi nel rifiuto di accettare la prevaricazione germanica a Cefalonia, a Porta San Paolo, nei lager e infine combattendo sulle falde dell’Appennino nella Guerra di Liberazione in nome dell’Italia anche se non più in grigioverde.

Soldati sempre pronti a difendere i propri ideali e il proprio valore, dal disprezzo dell’alleato germanico, poi divenuto oppressore, dalla scarsa considerazione dei vincitori, dall’antimilitarismo viscerale di una certa cultura politica, ma fedeli al giuramento prestato e orgogliosi, nonostante le tante sofferenze e umiliazioni, di rappresentare il rispetto del dovere e l’amore per l’Italia al di là e al di sopra delle fazioni e delle ideologie.

A conclusione del conflitto le Istituzioni Militari, nel loro insieme, hanno saputo rappresentare su tutto il territorio un solido punto di riferimento, di sicurezza, di confronto e di stabilità, contribuendo a placare i sussulti  cruenti del dopoguerra  e conferire certezze anche nei momenti più oscuri.

Ai nostri soldati, espressione di dedizione, di spirito di sacrificio, di onor militare, va oggi, quale esplicito riconoscimento in questa solenne circostanza, il nostro pensiero, nel ricordo di quei tempi difficili, perché hanno saputo rappresentare un baluardo sicuro nella bufera che infuriava e perché furono, e restano ancora oggi, il primo autentico simbolo della nostra Patria. Cerchiamo di custodire nei nostri cuori i valori che il 25 aprile ci ha consegnato e, soprattutto, cerchiamo di metterli a frutto. 

Buona festa della Liberazione a tutti noi!

Antonio Cortese, presidente Associarma

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 27 Aprile 2019
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