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«La vita vale più di una medaglia», storie di campioni a confronto

Ad aprire il dibattito, organizzato da Area Giovani, don Alessio Albertini, accanto a campioni di sci, sci nautico paralimpico, nuoto e pallavolo

Mettere insieme in una serata campioni di sport diversi, ma uniti dall'amore per ciò che fanno e che li ha spinti fin da bambini a "vivere" in palestra, non è facile, ma Area Giovani ha fatto ancora centro, con oltre 250 presenze, anzi «ha alzato l'asticella» se vogliamo dirla come il sindaco di Castellanza, Mirella Cerini, che si è complimentata per l'iniziativa. Don Albertini ha "confessato" di aver accettato l'invito proprio perchè arrivato da un gruppo di giovani. E proprio lui ha aperto il dibattito lanciando alcuni spunti di riflessione: «Per fare sport bisogna stare in messo agli altri – ha sottolineato -, lo sport ti costringe a mettersi in gioco in un mondo dove i telefonini portano all'isolamento. La vita vale più di una medaglia e spesso i primi che pensano di non valere siamo noi stessi. E allora sorridere e abbracciare per esempio è testimoniare all'altro che lui vale per me»

Dallo sci alla pallavolo, lo sport è una palestra di vita per tutti. Per il giovane Daniele Cassioli, atleta paralimpico e campione del mondo di sci nautico che racconta il suo cammino in salita, quando all'esordio sugli sci, la facevano da padrona i pregiudizi. «Quando pensi di allenare qualcuno che vale meno – ha commentato – gli dai meno, ma questo io non l'ho mai accettato». Cassioli inizia ad allenarsi ai primi di marzo, quando l'acqua arriva alla temperatura di 9 gradi, «se non ci fosse passione per questo sport non avrei mai potuto continuare. Quando perdo mi arrabbio parecchio, ma cerco sempre di guardare cosa avrei potuto fare di meglio, partendo da ciò che non so fare»

Non si può parlare di sport senza parlare di sconfitte: lo hanno fatto Emanuele Arioli, psicologo dello sport, e Giorgio Rocca sciatore e campione di slalom 2006: «Quando si perde è sempre un problema di testa – le parole di Arioli -, ma quando si fa sport bisogna vivere le emozioni che sono la benzina per andare oltre e superare i propri limiti. Tutti vogliono essere protagonisti, ma la differenza la fanno gli obiettivi». Rocca, che ora gestisce una scuola di sci, ha ricordato che «vincere sembra sempre semplice, ma per farlo bisogna lavorare tanto. Ovviamente poi quando si cade è sempre una delusione. Io ho deciso di smettere di sciare al momento giusto, anche se non si è mai pronti per questo passo, ma ora ciò che mi piace sentire dai genitori ai loro figli quando li portano ad imparare è "Fai il meglio che puoi"».

Lo sport femminile è stato invece rappresentato dalla bustocca Arianna Castiglioni, campionessa italiana di nuoto, e da Caterina Cialfi, pallavolista Futura Volley Giovani Busto Arsizio. La prima a 17 anni ha vinto la medaglia di bronzo ai campionati europei. Arianna ha raccontato quanto sia «difficile superare un infortunio, anche perchè sei costretto a restare fermo diverso tempo, ma ci vuole pazienza e bisogna porsi obiettivi per superare gli ostacoli». Caterina invece nella vita ha fatto una scelta importante, quella di dedicarsi agli studi in Medicina: «Dopo 5 anni in serie A – ha spiegato – ho deciso di scendere di livello per non abbandonare completamente. Dovevo limitare gli impegni per portare avanti la mia vita futura. Ho sempre praticato sport di squadra perchè mi è sempre piaciuto condividere: io non sono il bomber, aiuto a far punti, ma ogni punto è come se fosse fatto anche da me. Questo significa essere squadra».

Una serata senza dubbio dallo spessore educativo come era nelle intenzione di Area Giovani: «L’idea di organizzare questa serata è nata dall’intenzione di informare e coinvolgere tutti ha commentato il presidente Alessio Gasparoli – , in particolare i giovani, su una tematica a noi vicina, soffermandoci sull’importanza che lo sport ricopre per il percorso educativo di ogni persona. “Sport: palestra di vita” è il titolo che abbiamo scelto perché riteniamo che lo sport sia fondamentale per la crescita di ogni persona. Lo sport, infatti, insegna a stare con gli altri e ad impegnarsi con costanza, fa bene al nostro corpo e ci aiuta a riconoscere e a superare i nostri limiti».

Redazione
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Pubblicato il 23 Maggio 2018
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