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Piano Poste, chiudono gli uffici di Parabiago e Nerviano 1

E' l'effetto del Piano Industriale di Poste Italiane che non ha risparmiato il territorio dell'Alto Milanese - 61 gli sportelli che chiuderanno in Lombardia...

(v.a.) – Gli uffici postali di Parabiago 1 e Nerviano 1 abbassano la saracinesca. Il Piano industriale di Poste Italiane non ha risparmiato il territorio dell'Alto Milanese che vedrà a breve chiudere le due sedi piuttosto centrali. 

Il taglio annunciato dall'azienda rientra in un piano più ampio che prevede la serrata di 61 sportelli in tutta la Lombardia.

«Il piano di rimodulazione degli uffici postali – fanno sapere da Poste Italiane – adegua l’offerta all’effettiva domanda sul territorio tenendo fermo il principio della centralità del cittadino e della massima attenzione per le sue esigenze. Gli interventi confermano la presenza capillare di Poste Italiane sul territorio nazionale e puntano a migliorare i servizi di rete con l’obiettivo di garantire un servizio sempre più efficiente e coerente con la domanda dei cittadini». Mentre «il personale degli uffici postali inclusi nel Piano di rimodulazione verrà opportunamente collocato in altre sedi del medesimo ambito territoriale, assumendo compiti in coerenza con le proprie competenze. Per i dipendenti ricollocati saranno inoltre studiati specifici programmi di formazione  e valorizzazione al fine di garantire loro un percorso di crescita professionale, mantenendo inalterato il numero dei posti di lavoro».

Nello specifico in Lombardia il piano prevede il potenziamento del servizio nelle località a maggiore afflusso di clientela e la rimodulazione oraria su 2, 3 e 4 giorni per circa 121 uffici postali lombardi. I servizi alla clientela di altri 61 uffici saranno dislocati su uffici vicini

Duri invece i sindacati che hanno annunciato forme di mobilitazione. 

Intanto il Vicepresidente del Consiglio regionale Fabrizio Cecchetti (Lega Nord) ha apresentato una mozione urgente contro chiusure e riorganizzazioni degli uffici: «Nonostante i forti dubbi e le proteste anche sindacali per le preoccupanti ricadute sull’occupazione che potrebbero esserci – ha detto Cecchetti – pare che le Poste italiane vogliano andare avanti spedite sull’attuazione del progetto di ridimensionamento. A questo punto credo che sia urgente una presa di posizione del parlamento lombardo: chiudere sportelli o limitarne le aperture, soprattutto quando questi uffici sono periferici, vuol dire – ha aggiunto ancora Cecchetti – negare un servizio che è importante e al tempo stesso gettare nel disagio più assoluto le persone più deboli, soprattutto quelle anziane».

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 03 Febbraio 2015
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