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Uno studio di Confcommercio Lombardia sull’insediamento Ikea

Anche i commercianti impegnati ad esaminare l'impatto socio-economico-ambientale della struttura sul nostro territorio...

La Confcommercio di Legnano, presieduta da Paolo Ferrè (nella foto), già nel novembre scorso si era mobilitata attraverso un convegno per studiare l'impatto che un centro commerciale come quello del colosso svedese potesse avere sul nostro territorio (qui la notizia).

Oggi, anche Confcommercio Lombardia esamina la procedura di Vas relativa all'insediamento commerciale di Ikea sul territorio di Cerro Maggiore e di Rescaldina. In un documento di 19 pagine vengono presi in considerazione diversi aspetti socio-economici e ambientali, con conclusioni soprattutto negative. 

Per quanto riguarda il contesto economico, ad esempio, uno studio sviluppato in maniera specifica «mostra una occupazione generata di 841 unità e un’occupazione distrutta di 1.085 unità, quindi con un saldo negativo di -244 unità. Tale numero è tuttavia sottostimato in quanto relativo alle strutture di vicinato, senza tenere conto delle ulteriori perdite occupazionali qualora altre grandi e medie strutture di vendita scendano al di sotto dei valori minimi di redditività per la gestione commerciale».

Nel rapporto ambientale si sottolinea invece che «il progetto presentato da un operatore come Ikea, che da sempre lega l’immagine dei propri prodotti al rispetto dell’ambiente, prevede il consumo di quasi 300.000 mq di territorio agricolo, adducendo motivazioni poco credibili nel Rapporto Ambientale e negli elaborati che accompagnano la VAS».

A preoccupare inoltre Confcommercio i possibili impatti sulla viabilità e l'inquinamento atmosferico: nel documento viene sottolineato ad esempio che «Vista la portata del traffico indotto dal centro commerciale e la criticità della maglia stradale esistente, il progetto della viabilità dovrebbe abbracciare un contesto di area vasta molto più esteso, e non potrebbe essere sviluppato senza il coinvolgimento diretto nell’accordo di programma della Provincia di Milano, che invece ad oggi non risulta avere aderito alla richiesta dei due comuni proponenti. Altro attore da coinvolgere se non nell’accordo sicuramente nella discussione, e negli impegni conseguenti, è la Provincia di Varese che gestisce una rete stradale in molti punti strettamente intrecciata con la viabilità di Milano».

Redazione
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Pubblicato il 25 Giugno 2014
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