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ORIGINALE MODELLO DI WELFARE SOCIOSANITARIO

A Cerro Maggiore, presentato un progetto che introdurrà rilevanti aspetti innovativi nell’ambito dell’offerta dei servizi sociosanitari a cura della Regione Lombardia...

(g.s.) – L'innovazione dei servizi sociosanitari parte dalla residenza sanitaria assistenziale "L'Oasi" di Cantalupo, frazione di Cerro Maggiore.

Si tratta di un progetto sperimentale, presentato nell'aula consigliare del Comune di Cerro Maggiore, che intende incrementare l’efficacia della risposta ai bisogni delle persone fragili e delle loro famiglie.

Un nuovo modello di intervento per la presa in carico globale delle persone anziane in condizioni di fragilità: un'assistenza domiciliare Rsa.

"Il comune di Cerro Maggiore è sempre stato sensibile a queste iniziative – commenta il primo cittadino Antonio Lazzati – che vedono la sinergia tra pubblico e privato. Infatti l'amministrazione ha sostenuto l'apertura della residenza sanitaria assistenziale L'Oasi, ha voluto l'ampliamento della struttura del Cotolengo e la futura apertura del centro diurno integrato".

L'iniziativa è stata illustrata dal direttore generale dell’ASL Milano 1, dottor Giorgio Scivoletto, e dal direttore Sociale, dottor Giuseppe Calicchio, alla presenza del sindaco di Cerro Maggiore dr. Antonio Lazzati, della dott.ssa Carla Dotti direttore generale dell'Azienda Ospedaliera di Legnano, del dottor Roberto Albonetti direttore generale Famiglia Conciliazione Integrazione e Solidarietà sociale, del dr. Sergio Annoscia, Presidente Hospital Gest, della dott.ssa Ilaria Marzi dirigente Struttura Attività Legislative e Riforme – Direzione. Generale Famiglia Conciliazione Integrazione e Solidarietà Sociale, della dott.ssa Caludia Moneta, Dirigente della Sede Territoriale di Milano della Regione Lombardia (STER).

La sperimentazione, sviluppata grazie alla collaborazione tra l’ASL Milano 1 e Hospital Gest, riguarda il modello di valutazione e classificazione dei bisogni sociali e sanitari nell’ambito dell’Assistenza Residenziale e Domiciliare.

"Numerose sono le realtà che giocano nel nostro sistema Lombardo – spiega la dott.ssa Carla Dotti (nella foto accanto) -. Il primo piano socio sanitario è stato presentato nel 2011: era l'inizio e le forze coinvolte era solo quelle delle aziende ospedaliere. Oggi si è formata una rete che coinvolge tutto il territorio. I progetti devono essere inanzitutto utili alla popolazione fragile che comprende gli anziani e le loro famiglie e i bambini. Quindi è necessario far parte di questa rete che dev'essere conosciuta per far si che coloro che necessitano possano usufruire dei servizi".

Le persone in condizione di fragilità verranno assistite, in modo continuo e costante, da un’equipe formata da medici, infermieri, assistenti sociali, operatori socio sanitari e fisioterapisti: l’equipe valuta, in collaborazione e accordo con la famiglia, il percorso personalizzato di assistenza e cura della persona fragile che, a seconda delle necessità, può strutturarsi attraverso l’assistenza domiciliare, il ricovero ordinario alla Residenza Sanitaria Assistenziale “L’Oasi” o un’alternanza tra i due interventi.

La sperimentazione è innovativa anche nel definire un sistema di finanziamento “dotale” in grado di garantire l’assistenza alla persona fragile o presso il domicilio della stessa o presso la struttura attivamente partecipe al progetto di cura personalizzato, sia un’attività di sostegno nei confronti dei familiari.

La copertura finanziaria è assicurata da Regione Lombardia e dalla compartecipazione economica delle famiglie mediante l’attribuzione di un voucher in capo all’utente, variabile non solo in funzione delle necessità di cura del singolo ma anche dell’effettiva situazione economico patrimoniale del nucleo familiare, consentendo in tal modo alla famiglia di confermarsi quale importante protagonista al centro delle nuove politiche regionali.

Redazione
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Pubblicato il 04 Luglio 2012
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