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FRATTURE VERTEBRALI DA OSTEOPOROSI: IL NUOVO RIMEDIO E’ UN PALLONCINO

 2302_osteoporosi.jpg Un peso sollevato distrattamente, un movimento brusco, talvolta solo l’essersi chinati troppo, rifacendo il letto al mattino: tutti gesti a prima vista innocui e invece suscettibili di provocare, nei soggetti predisposti, il cedimento e il collasso di un corpo vertebrale. Fratture dolorose, che provocano cambiamenti nell’aspetto e nella postura, persistente mal di schiena, limitata mobilità e un generale decadimento fisico 

nei soggetti colpiti, il più delle volte ignari  persino della causa del proprio male.

Per le categorie a rischio, l’invito a non sottovalutare i primi sintomi dolorosi e il conforto di una tecnica ormai consolidata , capace di ridurre dolore e deformità della colonna: la cifoplastica con palloncino. 

 “Ad un anno dall’introduzione di questa tecnica nel nostro centro, possiamo confermare il successo e la buona riuscita degli interventi realizzati – ha dichiarato il Dottor Vincenzo Tammaro, dirigente medico dell’Unità Operativa di Ortopedia dell’Ospedale Fornaroli di Magenta, struttura dell'Azienda Ospedaliera Ospedale Civile di Legnano – I pazienti trattati riacquistano la mobilità in modo definitivo: 
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non abbiamo infatti riscontrato, anche nel medio periodo, un ritorno di pazienti con problemi post-operatori o effetti collaterali. La cifoplastica con palloncino è diventata la tecnica d’elezione per le fratture da compressione, grazie agli alti benefici che si ottengono a fronte di un bassissimo rischio chirurgico, ovvero risoluzione immediata del dolore, recupero in tempi brevi della mobilità ed eliminazione del busto.”

Solitamente, in caso di dolori alla schiena dovuti a frattura vertebrale, il paziente è sottoposto ad un trattamento conservativo, che contempla la prescrizione di un busto semirigido, l’immobilizzazione prolungata e l’assunzione di farmaci antinfiammatori e antidolorifici. Una soluzione simile, tuttavia, può non essere sempre sufficiente a risolvere il problema, perché il dolore può persistere anche diversi mesi e, soprattutto, il paziente non recupera la postura corretta. La cifoplastica con palloncino, intrinsecamente sicura per caratteristiche e dinamiche d’azione, consente di alleviare immediatamente il dolore, assicurando inoltre un buon recupero dell’altezza della vertebra.

2302_brandi.jpg   «Nel nostro Paese le persone affette da osteoporosi sono oltre 5 milioni, con 250.000 fratture da fragilità ogni anno», afferma la prof.ssa Maria Luisa Brandi, nella foto, Presidente della SIOMMMS – Società Italiana dell'Osteoporosi del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro e della Fondazione F.I.R.M.O. (Fondazione Italiana per la Ricerca sulle Malattie dell’Osso).«In considerazione dell’invecchiamento costante

della popolazione, c’è da aspettarsi che il numero di italiani colpiti da fratture del corpo vertebrale aumenterà inesorabilmente. Per questo è importante sapere che esiste un modo valido e sicuro, rispetto ad altre tecniche in circolazione, per agire all’origine del problema, garantendo risultati tangibili, nel rispetto di alti profili di sicurezza per il paziente».

La cifoplastica nel dettaglio – La cifoplastica con palloncino è una tecnica chirurgica messa a punto per risolvere gli inconvenienti determinati da una frattura da compressione del corpo vertebrale – dolore, difficoltà motorie, cifosi e cambiamenti della postura – assicurando ai pazienti una migliore qualità della vita. L’intervento dura in media meno di un’ora ed è eseguito in anestesia locale o generale, in base al quadro clinico del paziente trattato.

La caratteristica peculiare di questa metodica sta proprio nel piccolo palloncino inserito per via percutanea nella vertebra fratturata, sotto continuo controllo fluoroscopico da parte dello specialista. Una volta gonfiato, infatti, il palloncino è in grado di riportare il corpo vertebrale collassato quanto più possibile vicino all’altezza originale. Solo quando la vertebra è stata sollevata al meglio, si procede con l’inserimento del cemento osseo, la cui distribuzione uniforme è garantita dall’accesso bilaterale alla vertebra, tipico di questa tecnica. Dopo l’intervento, il paziente rimane in osservazione per qualche ora, fino ad un massimo di 24 ore.

I vantaggi correlati a questa metodica chirurgica sono innumerevoli, come dimostrano già numerose evidenze scientifiche. Innanzi tutto, in base agli studi comparativi attualmente disponibili, si registra una riduzione del rischio di fratture successive pari al 65%, rispetto al semplice trattamento conservativo.

Eliminando il dolore provato dal paziente e, soprattutto, prevenendo nuove fratture, la cifoplastica consente di ridurre considerevolmente il ricorso ai farmaci antidolorifici e antinfiammatori, lunghi periodi di allettamento, nonché gli accessi al SSN, per effettuare ulteriori visite o esami diagnostici.


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Pubblicato il 23 Febbraio 2009
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