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No Elcon e Medicina Democratica: “La Procura accerti le cause delle puzze in Valle Olona”

Presentato l'esposto che raccoglie tutta la corposa documentazione raccolta in questi anni e scaturita dalle ricerche e gli studi del politecnico di Milano

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Medicina Democratica e No Elcon hanno presentato un esposto in procura a Busto Arsizio con un corposo dossier sui cattivi odori nell’aria che da anni ammorbano i residenti della zona tra Castellanza, Olgiate Olona e Marnate. Un problema che nell’ultimo anno è stato affrontato a più riprese dalle amministrazioni locali e che recentemente è finito anche sul tavolo dell’assessore regionale all’Ambiente Raffaele Cattaneo.

«L’annosa questione delle maleodorazioni subite dai cittadini di Olgiate Olona, Castellanza e Marnate e non solo, che incombe da oltre 10 anni – ha affermato Bruno Monhurel a nome della associazione No Elcon – deve essere affrontata facendo chiarezza sulle responsabilità. Nell’esposto evidenziamo gli elementi che riguardano le attività delle aziende che determinano, in misura diversa, emissioni maleodoranti indicate anche dal Politecnico di Milano ovvero Perstorp, Ecosis e Tessa».

L’esposto ricostruisce gli eventi e utilizza la documentazione disponibile al pubblico per individuare le cause della situazione ripercorrendo eventi e atti autorizzativi degli ultimi 10 anni: «Viene segnalato anche il ruolo delle deroghe agli scarichi in particolare di aldeidi che hanno sicuramente aggravato il problema e aggiungendo tra le fonti emissive anche il depuratore intercomunale di Olgiate Olona che raccoglie molteplici scarichi industriali : la miscela risultante può incrementare la maleodorazione» – afferma Marco Caldiroli di Medicina Democratica Onlus.

L’esposto prende le mosse dai risultati degli studi svolti dal Politecnico di Milano sulla base del protocollo tra aziende e enti locali, «studi – affermano le due associazioni – che non sono ancora completi in quanto non è stata fatta (o non è stata resa pubblica) la speciazione chimici delle emissioni nei punti più critici individuati. proponendo altresì una lettura della storia autorizzativa e degli interventi (o non interventi) degli enti preposti che non hanno saputo intervenire adeguatamente e contenere le cause che hanno via via aggravato la situazione».

La richiesta all’Autorità Giudiziaria è quella «di accertare la sussistenza di reati ambientali sia nei confronti delle aziende in quanto fonti di inquinamento come di verificare puntualmente il comportamento delle autorità pubbliche nell’ambito delle autorizzazioni concesse e rinnovate nel tempo. Ci auguriamo che le valutazioni contenute nell’esposto siano comunque utili alle indagini della Procura comunque in corso».

Redazione
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Pubblicato il 10 Gennaio 2022
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