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A Rho una targa in memoria del dottor Santoro deceduto per Covid

Svelata la targa in memoria del dottor Santoro, stimato medico di base di Rho, deceduto il 19 aprile 2020 dopo aver contratto il virus all’età di 69 anni

Rho: svelata la targa in memoria del dottor Santoro

«Quando il proprio lavoro è rispondere al bisogno degli altri, non ci si tira indietro anche se il prezzo da pagare è la propria vita». Questa la frase incisa sulla targa in memoria del dottor Alberto Santoro svelata domenica 18 aprile alla presenza della famiglia. Santoro, stimato medico di base di Rho, è deceduto il 19 aprile 2020 dopo aver contratto il virus Sars-Cov2 all’età di 69 anni. La targa a lui dedicata à posizionata vicino al suo studio nel Parco di via Santorre di Santarosa, entrata da via Fosse Ardeatine.

Alla breve e sentita cerimonia oltre al sindaco Pietro Romano e la giunta erano presenti la moglie Antonietta e i familiari del dott. Santoro, la presidente del Consiglio Comunale Marisa Sinigaglia, la consigliera Lorella Borghetti, firmataria della mozione votata in Consiglio all’unanimità, il dottor Vincenzo Maerna, collega e coordinatore dei medici di base, il consigliere e collega dottor Fulvio Caselli.

Inizialmente l’assessore Gianluigi Forloni ha ricordato l’importanza della cerimonia dedicata a un medico molto apprezzato dalla comunità rhodense e ha invitato a parlare la consigliera Lorella Borghetti «Sono molto lieta di potere ricordare oggi il dott. Santoro, per me un grande uomo e un grande amico. Ringrazio il sindaco la Giunta e il consiglio anche da parte della famiglia, presente a questa cerimonia, per la testimonianza di affetto. Che il dott. Santoro sia un esempio di vita come uomo, come padre e come medico».

«È doveroso ricordare il mio collega e parlare della situazione nelle mia duplice veste di consigliere e medico di base. Sono coinvolto come tutti i miei colleghi da questa situazione che ci ha portato via il dottor Santoro- commenta il consigliere Caselli nonchè medico di medicina generale – Aveva il suo ambulatorio a 80 metri dal mio. Il primo pensiero è stato che poteva accadere anche a me; è una cosa che da allora ha cambiato il mio approccio alla professione, non perché prima uno non si impegnasse, ma perché mi sono reso conto appieno di quanto fossimo noi il riferimento delle persone e di quanto bisogno c’è di questa figura che col passare del tempo ha perso importanza. La categoria è stata poco aiutata nel suo lavoro ed è triste sapere che anche nella seconda ondata sono morti 154 medici di base in Italia. Abbraccio forte la famiglia di Alberto e i miei colleghi, perché so quanta fatica facciamo e quanto rischiamo ogni giorno la vita. Spero che tutti ci rendiamo conto del valore che abbiamo: una sanità pubblica, territoriale e presente».

Il dottor Maerna, coordinatore dei medici di base , ha poi preso la parola con grande emozione «Volevo ringraziare l’amministrazione comunale per questo gesto di sensibilità che ci ricorda la figura del nostro collega e amico Alberto. E’ stato strappato all’affetto dei suoi cari a due mesi dalla pensione. I medici caduti sono 254 e sono tutti testimoni di quello che è successo e di chi ci ha messo in queste condizioni. Hanno cercato di dare la colpa a noi e tutte le sere la televisione o la stampa incolpava i medici di base. Ricordo le parole della canzone “Soldato ignoto” del 1918 scritta da Giovanni Gaeta in cui si ritrovano le condizioni della vita di chi viveva in trincea paragonabile alla vita del medico di base confrontata No, Generale! I fanti non son vili. Questo siamo stati noi».

«Innanzitutto manifesto la mia vicinanza alla famiglia del dottor Santoro, a un anno di distanza dalla sua scomparsa – commenta il primo cittadino Romano -. Questa è un’iniziativa proposta dalla consigliera Lorella Borghetti accolta all’unanimità dal consiglio comunale che rappresenta tutta la città, per ricordare e commemorare la figura del dottor Santoro, una persona stimata da tutti per la sua professionalità e per la sua umanità. Una persona che ha perso la vita nell’adempimento del proprio dovere. Queste parole si usano normalmente per ricordare i militari che hanno perso la vita in guerra. Ma adesso valgono per i medici che combattono questa malattia in prima linea e che difendono i loro pazienti come i soldati difendevano la patria. Il dottor Santoro è rimasto fedele al giuramento d’Ippocrate, le cui parole trovano davvero senso in questi momenti difficili. È un peccato che la figura del medico di base sia spesso sottovalutata, mentre in questo periodi di pandemia sono il vero argine contro la malattia. Nel ricordare la figura del dott. Santoro voglio estendere i ringraziamenti a tutti i medici di base che ogni giorno continuano nella battaglia contro il Covid. La nostra città è stata duramente colpita e alto è il numero delle morti per covid che ad oggi sono 256 e certamente aumenteranno nei prossimi giorni. La città ricorderà tutte le vittime con un monumento. È giusto ricordare con questa targa il dottor Santoro, un gesto sentito oltre che doveroso».

Redazione
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Pubblicato il 19 Aprile 2021
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