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Le origini di Halloween: dai Celti di Golasecca alle zucche intagliate

La scrittrice Cesarina Briante ripercorre la storia di Halloween, una delle feste più amate al momento, con origini antichissime legate al passaggio di stagione

halloween

Halloween è una celebrazione, ormai definita festa, che ha antiche origini e che molti etichettano come d’oltreoceano. Oggi è conosciuta e seguita, con i suoi aspetti macabri ha soppiantato, in parte, il Carnevale. Nonostante le ricorrenze siano ancora vissute e sentite è attualmente Halloween il momento dell’anno che in modo particolare attrae l’attenzione, che affascina grandi e piccini. Questo è dovuto ai suoi toni magici, misteriosi. Il tema della morte viene sdrammatizzato e perde il senso di terrore e di stupore che lo accompagna.

I Celti avevano diviso l’anno seguendo i ritmi dell’antica vita contadina, soprattutto quelli legati alla pastorizia. La fine del tempo caldo e luminoso, della stagione estiva era un momento importante: i pastori conducevano le greggi alle valli e i villaggi si preparavano all’arrivo dell’inverno, del buio e del freddo. Per i Celti il ciclo annuale si rinnovava nel periodo che coincide attualmente con fine ottobre/inizio di novembre. Il cambio stagionale definiva nuovi ritmi di vita: le bestie venivano ritirate nelle stalle, le dispense colmate degli ultimi raccolti, le situazioni sospese, risolte. Era impensabile, infatti, pensare che un uomo solo potesse sopravvivere senza la solidarietà dell’intero villaggio. Era necessario difendersi dalle belve e dai lupi che scendevano dalle montagne in cerca di cibo, collaborare per quelli che erano i bisogni della vita quotidiana.
Era un momento definito senza tempo in cui tutto era possibile, anche il ritorno delle anime. Un momento di passaggio che andava festeggiato, onorato.

Non sappiamo con esattezza come venisse definito questo periodo dagli antichi Celti della Cultura di Golasecca, né se i loro festeggiamenti fossero simili a quelli dei Celti d’Irlanda, ma la radice comune porta a pensare che le tradizioni e le usanze fossero accomunate in molti aspetti.

Samhain era il nome irlandese di questa antica festività in cui venivano ringraziate le divinità, ricordati i defunti e onorati gli spiriti della natura.
I Celti credevano, infatti, nell’esistenza del Piccolo Popolo. Fate e spiritelli che vivevano in sinergia con gli elementi della natura e a cui era necessario far offerte e porgere doni per evitare sgradite sorprese. Un dolcetto-scherzetto adattato ai quei tempi remoti.

Le bestie venivano fatte passare tra le fiamme di immensi falò, una “pulizia” spirituale che aveva anche uno scopo pratico: quello di liberare gli ovini dai parassiti “raccolti” durante la permanenza estiva sui luoghi di pascolo.
Ogni usanza era legata non solo ad un uso spirituale ma anche a motivazioni pratiche. Diventa impossibile esporre, in un solo articolo, tutte le usanze e le origini legate ad esse.

La stessa zucca scavata e illuminata ha avuto una sua storia.
I nostri Celti usavano per lo più le rape per ottenere quelle che nel tempo avrebbero preso il nome di lumere.
Per i celti il teschio era la sede dell’anima, nella sua sacralità non poteva certo essere utilizzato come un semplice lume. Una rapa si rivelava più adatta per essere usata al pari di una lanterna, come protezione per le fiamme delle candele o ottenute da grassi e oli combusti, nelle sere di vento.
Mascheramenti, balli e danze, tutto aveva un significato e tutto sopravvisse al tempo.

Halloween è una parola in inglese antico attestata, per la prima volta nel XVI secolo e significa “Vigilia della notte di tutti i santi” o “Messa della vigilia della notte di tutti i santi”. Diventa difficile una traduzione perfetta da una lingua in inglese antico con derivazioni scozzesi. Rimane certo comunque che si tratta di un termine che si lega al cristianesimo.

Gli irlandesi che lasciarono la loro terra in seguito alle carestie, per dirigersi in America, portarono con loro tutte le tradizioni che avevano ereditato dagli antichi popoli. Crearono una forte comunità e adattarono le loro usanze a quelle della loro patria di adozione.
Il progresso ha mutato e snaturato questa festività, le ha dato tratti consumistici, trasformandola in una sorta di divertimento macabro, restituendola all’Europa così come la conosciamo oggi.

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Pubblicato il 28 Ottobre 2022
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