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Fontana, Fermi e Violi: i delegati di Regione Lombardia che voteranno il Presidente della Repubblica

I due nomi di maggioranza erano scontati (ma con attriti). La sorpresa soprattutto sul nome espresso dalla minoranza: il Movimento 5 Stele con Violi scalza il Pd

dario violi

Attilio Fontana, Alessandro Fermi e Dario Violi: sono i delegati della Regione Lombardia che parteciperanno all’elezione del Presidente della Repubblica.

I nomi sono stati definiti nel corso della seduta del Consiglio Regionale al Pirellone, con votazione a scrutinio segreto. Che ha riservato una sorpresa soprattutto sul nome espresso dalla minoranza, quello del pentastellato Dario Violi: il Movimento 5 Stelle ha saputo raccogliere più voti del Pd.

LO SPECIALE QUIRINALE

Regioni e Presidente della Repubblica: cosa stabilisce la Costituzione

Le Regioni, come organi costituzionali (l’ultima riforma è quella del 2001) esprimono 58 delegati. L’articolo 83 della Costituzione dice che “all’elezione partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze”. La Valle d’Aosta ha un solo delegato, mentre il Trentino Alto Adige esprime tre delegati (il grosso delle competenze è invece passato alle due Province Autonome).

Chi andrà a Roma a votare il Presidente della Repubblica

I tre delegati devono essere votati all’interno del Consiglio Regionale di ogni Regione. L’obbligo di rappresentare le minoranze fa sì che, su tre posti da delegato, due vengano assegnati alla maggioranza e uno all’opposizione.

Nella prassi i due delegati di maggioranza vengono pre-assegnati, nel senso che di solito vengono votati il presidente della giunta regionale e il presidente del Consiglio regionale. Il che fa sì che il dibattito politico sia legato alla scelta del delegato dell’opposizione: in Lombardia questo ha causato scintille tra il centrosinistra (con il Pd forza più rappresentata) e il Movimento 5 Stelle, che alle elezioni 2018 prese il 17% ed espresse tredici consiglieri regionali.

Il Movimento 5 Stelle sosteneva la candidatura del bergamasco Dario Violi: era l’aspirante presidente grillino nel 2018 ed è quindi una scelta in continuità. Il Pd spingeva invece per Fabio Pizzul, giornalista e ormai consigliere di lungo corso.

Alla fine il voto ha premiato un po’ a sorpresa: è stato eletto proprio il pentastellato Dario Violi.
Violi ha raccolto 22 voti, mentre Fabio Pizzul si è fermato a 17 (nel 2015 era delegato “di minoranza” il dem Alessandro Alfieri, che nel 2022 voterà invece come senatore eletto nel collegio di Varese).

C’era stata anche qualche frizione nel centrodestra, sulla scelta dei due nomi: presidente di Regione e presidente del Consiglio regionale sono infatti entrambi della Lega – una situazione anomala legato al cambio di partito di Alessandro Fermi, pochi mesi fa – e questo aveva causato qualche attrito.
Attilio Fontana ha ottenuto 47 voti, il presidente del consiglio Fermi 31, ma undici elettori hanno votato anche Viviana Beccalossi, ex FdI, oggi nel gruppo misto che conta quattro membri.

Attilio Fontana, il presidente della Regione

Un posto da delegato va ovviamente al presidente della Regione, il leghista Attilio Fontana.

Avvocato, ex sindaco di Varese per due mandati, è alla guida di Palazzo Lombardia (sede dell’amministrazione regionale) dal 2018.
Nel 2000 al 2006 è stato anche presidente del Consiglio Regionale.

Alessandro Fermi, il presidente del Consiglio regionale

Il secondo delegato di maggioranza è Alessandro Fermi, il presidente dell’assemblea regionale al Pirellone: comasco, 47 anni, già sindaco di Albavilla, è al Pirellone dal 2013.
Prima era nelle file di Forza Italia, ma a settembre 2021 è passato alla Lega.

Dario Violi, dal Movimento 5 Stelle Lombardia alla elezione del Presidente della Repubblica

Dario Violi ha 36 anni, è originario di Costa Volpino, sui monti sopra al Lago d’Iseo. Nel 2018 è stato candidato presidente della Regione per il Movimento 5 Stelle, che era allora al culmine della sua forza politica. In Lombardia ottenne il 17%.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 11 Gennaio 2022
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