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Gita fuori porta a Gromo, tra i borghi più belli d’Italia

Un piccolo gioiello incastonato nell'Alta Val Seriana in provincia di Bergamo, ottima idea per una gita fuori porta

Il suo nome significa "grumo di roccia" ed è situato nelle Prealpi berngamasche, in una posizione strategica, elevata sul fiume Serio. Tra i borghi più belli d'Italia, Gromo è un villaggio nell’alta Valle Seriana che fu presidio di ricche miniere di ferro. L’acqua è stata la sua ricchezza, ma anche la sua rovina: ne ha infatti plasmato le forme nelle ere preistoriche, ha portato energia e guadagno alle sue botteghe, ma la stessa acqua ha poi cancellato con una inondazione tutte le sue fucine, un giorno di novembre del 1666, scardinando la sua economia.

Il borgo oggi non è tanto diverso da come appariva nel dipinto secentesco conservato nella chiesa di San Gregorio. Una luogo tanto piccolo che racchiude una sorprendente ricchezza: altari dorati, affreschi cinquecenteschi, statue di legno, antiche pergamene, portali in pietra, artistiche inferriate. Oltre a San Gregorio, merita una visita anche la chiesa di San Giacomo, chiesa parrocchiale che si trova fuori dal centro storico, lungo l’antica via di transito che prosegue verso l’alta valle. Di rilievo, al centro dell’architrave del portale, è lo stemma di Bernardino da Siena, santo predicatore presente a Bergamo e provincia nei primi anni del XV secolo. L’interno della chiesa poi, contrariamente alla prima impressione che se ne ha dall’esterno, è uno scrigno che racchiude opere d’arte: ffreschi, tele e tavole con cornici lavorate, altari di legno e di marmo, statue, stucchi, organo e sagrestia, cantoria e stalli lignei, calici e candelabri finemente decorati, paramenti e reliquari, il fonte battesimale del 1511. Su tutto, spicca l’altare maggiore del 1645 con la sua profusione di oro.

Dopo le visite "sacre", consigliamo di visitare con calma il piccolo paese di montagna. Da non perdere la visita alla scenografica scenografica piazza Dante con il duecentesco castello Ginami, a palazzo Milesi (1443, ora sede del Municipio) con l’elegante loggiato, all’archivio civico con le preziose pergamene, passando per i vicoli e le scalinate che percorrono la parte alta del centro storico. E ancora: la fontana centrale che porta in trono il cigno, stemma culturale, le numerose piccole fontanelle sparse qua e là e le ville liberty sorte ai primi del Novecento, quando Gromo diventa località di villeggiatura alla moda. 

Redazione
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Pubblicato il 11 Gennaio 2019
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