“Bocciata” in consiglio comunale a Legnano la mozione presentata dal Movimento dei Cittadini per la revoca dell’adesione al memorandum stipulato da Amga, Agesp e Cap Holding per l’operazione che ha portato alla nascita di Neutalia e al passaggio di mano nella gestione dell’inceneritore di Borsano: memorandum che, tra le altre previsioni, comprendeva anche un accordo di riservatezza ritornato recentemente di attualità per le indagini in corso da parte della Procura della Repubblica di Busto Arsizio, nel cui ambito è stata anche effettuata una perquisizione negli uffici della neonata società.

«L’accordo di riservatezza già di per sé è un fatto fondamentalmente negativo perché in una materia come questa, che ha riflessi ambientali, deve vigere la massima trasparenza possibile – ha sottolineato il capogruppo Franco Brumana presentando la mozione, che puntava anche ad impegnare l’amministrazione ad intervenire per il recesso unilaterale di Amga dal patto di riservatezza -. In questo accordo si dice che la riservatezza deve essere tenuta anche nei confronti della magistratura indagante: prima di rispondere le tre società devono consultarsi, devono impegnarsi a dire il meno possibile e a rifiutarsi di rispondere se gli è consentito dalla legge. È un patto decisamente nullo ed illegale (nel proseguio nel dibattito il consigliere ha parlato anche di «patto di omertà» e di «vergogna» per l’amministrazione comunale, ndr), che però ha connotato il comportamento di queste società. In un momento come questo in cui abbiamo avuto notizia di una perquisizione della sede di Neutalia sulla questione dell’acquisizione di Accam e dei rapporti di Accam con Ecoeridania, un comportamento come questo mi pare indegno per società interamente pubbliche».

La mozione del Movimento dei Cittadini non ha però trovato sponda nella maggioranza. «Le reticenze non ci sono, si cerca di tutelare la riservatezza industriale dove ha senso ma laddove non ha senso non c’è nulla da nascondere – ha replicato il sindaco Lorenzo Radice -. La società, interrogata da noi rispetto a quanto era successo, sta collaborando al massimo con gli inquirenti. Credo che tutto si possa dire a Neutalia tranne che stia avendo un comportamento poco trasparente: è una società che ha presentato un piano industriale da 100 milioni di euro mettendolo in piazza e facendo un percorso di cinque mesi tra tutti gli stakeholder, una società che finalmente pubblica i dati di ciò che esce da quell’impianto e coinvolge i comitati, anche quelli più contrari. Il memorandum, peraltro, è decaduto nei fatti essendosi poi realizzata la NewCo: non vedo come quello che è stato scritto nel memorandum potrebbe influire con le questioni che riguardano gli eventi recenti e le azioni della magistratura.  La stessa società ha sottolineato che l’impianto del memorandum è incentrato sulla collaborazione tra le società e nessuna sua parte prevede che le stesse siano invitate a tenere una condotta reticente».

Spiegazioni che comunque non sono bastate a far cambiare idea al consigliere Brumana, che a valle della seduta consiliare ha definito «inaccettabile dal punto di vista etico che l’accordo permanga in vigore e sia stato addirittura recepito ufficialmente in una delibera del Comune di Legnano». «La maggioranza consiliare avrebbe potuto approvare senza rilevanti problemi la mozione – ha aggiunto Franco Brumana -, ma ha votato contro confermando che quando si tratta di questioni riguardanti l’affare dell’inceneritore si arrocca in modo assurdo e rifiuta anche soluzioni di buon senso, anche a costo di evocare riferimenti, per fortuna inappropriati, all’omertà, tristemente nota in certi ambienti».