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Tamponi e Protezione civile: “False le accuse nei nostri confronti”

Dalla Protezione civile una autodifesa del lavoro svolto in questi giorni con riferimento alla "corsa al tampone" dei tanti cittadini che stanno affollando la postazione del vecchio ospedale di Legnano

prociv legnano

Buona sera.
Innanzitutto mi presento: sono Giuliano Prandoni, presidente dell’associazione di protezione civile Alberto da Giussano di Legnano.
Mi permetto di ricordare che i nostri Volontari, tendo a precisare con la “V” maiuscola, sono al servizio della cittadinanza per supportare le persone in difficoltà.
Evito di elencare gli innumerevoli sevizi che offriamo gratuitamente, rischiando anche di persona per ascoltare e aiutare persone che potrebbero anche essere positive al Covid, sempre con la massima disponibilità verso tutti i cittadini, comprese le due persone (Lorena e Giada) che hanno descritto una situazione comprensibilmente complessa da gestire, dovuta ad una “curiosa corsa al tampone” senza precedenti!!!
Criticare è facilissimo quando si pensa che tutto sia dovuto. E sotto pressione può anche accadere che, sbagliando, qualcuno risponda alle rime. Ma quello che NON ACCETTO sono le critiche generiche e gratuite rivolte ai Volontari di protezione civile, falsamente accusati perfino di aver “abbandonato la postazione”, cosa che ha trovato disappunto anche da parte delle Forze dell’Ordine, anch’essi accusati della medesima colpa. Stiamo parlando di tutte persone che si sono dedicate senza sosta per fronteggiare una improvvisa e imprevedibile emergenza che ha creato disagi anche a tutto il traffico di passaggio a cui semmai va un sentito GRAZIE!
NON ACCETTO nemmeno che i Volontari vengano accusati di dare informazioni errate. Forse è bene riflettere pensando che un afflusso così enorme (verificatosi in tutta Italia, guarda caso sotto le feste) è del tutto logico che possa comportare decisioni assunte quasi minuto per minuto. L’informazione data viene semplicemente data in linea con le direttive ricevute al momento.
Spero che i lettori comprendano le difficoltà e la buona volontà nostra e di tutte le Forze dell’Ordine.
Giuliano Prandoni


(m.tajè) – Siamo convinti che la lettera del presidente Prandoni sia frutto di un equivoco. I nostri lettori hanno inviato le loro testimonianze in cui indicano personale assolutamente non identificabile con i volontari della Protezione civile. Nessuna accusa, oltretutto, di aver “abbandonato la postazione”.
Quest’ultimo riferimento appartiene invece alla nostra cronaca (qui il servizio). Ma anche qui, doveroso un chiarimento. Noi non abbiamo affatto mosso alcuna critica. Noi abbiamo piuttosto evidenziato il fatto che, all’ingresso dell’ospedale vecchio, nel pomeriggio, erano presenti soltanto addetti dell’ospedale, sotto intendendo che, non essendoci alcun motivo per una loro presenza, agenti della Polizia Locale e personale della Protezione civile avevano giustamente lasciato la postazione occupata durante la mattinata. Ecco, forse, il nostro errore: aver dimenticato l’avverbio… giustamente. Facciamo ammenda. Ma la frase va riletta nel suo contesto, non isolando le tre parole che più tornano comodo.
Infine, che esista un generale apprezzamento, compreso il nostro, verso la Protezione civile, questo è stato spesso registrato in tanti momenti della vita associativa locale. Oggi, un simile giudizio è stato manifestato anche nel titolo di un altro servizio, riprodotto qui sotto. Probabilmente, è sfuggito al presidente Prandoni, al quale, considerato l’accalorato tono del suo messaggio, riserviamo l’augurio di rimanere sempre così profondamente vicino alla sua associazione. Un amore “cieco”, però, che gli ha impedito di leggere i nostri servizi con  maggiore attenzione e comprensione.

Duemila tamponi analizzati in un giorno per la Microbiologia dell’Ospedale di Legnano

Redazione
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Pubblicato il 29 Dicembre 2021
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