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Comune di Legnano e disagio abitativo: “L’offerta di case soddisfa il numero delle richieste”

L’ultimo bando SAP di maggio conferma la stima con 150 – 200 famiglie in cerca di un alloggio pubblico e questo, secondo la vice sindaco Pavan, significa che, con gli alloggi ora inutilizzati da recuperare, la dotazione SAP può dirsi sufficiente

legnano comune

E’ un quadro nemmeno così preoccupante quello emerso oggi dall’incontro con l’amministrazione comunale in tema di disagio abitativo. Sindaco Lorenzo Radice con il vice sindaco Anna Pavan e il consigliere incaricato alle Politiche abitative e all’Housing sociale Mario Brambilla hanno confermato una accelerazione sul recupero del patrimonio comunale e, indirettamente, hanno risposto alle sollecitazioni manifestate di recente da Rifondazione comunista quando aveva sollevato il problema per cui «a Legnano sono state presentate 405 domande per 21 alloggi».

Il Comune di Legnano, così è stato spiegato, risponde alle esigenze abitative con una serie di interventi contenuti in una delibera di indirizzo che coinvolge anche l’interlocuzione con ALER per sbloccare gli alloggi di edilizia convenzionata disponibili e il portierato sociale per intercettare situazioni di fragilità.  «La delibera – ha illustrato la dr.ssa Pavan – traduce in atto quanto previsto dal DUP 2021-23 per le Politiche abitative verso le utenze più fragili. Con questo atto di indirizzo fissiamo obiettivi strategici che considerano più puntualmente l’attuale situazione abitativa in città e che aggrediscono problemi storici in materia come il recupero, in tempi ragionevolmente rapidi, del patrimonio residenziale pubblico. In termini generali con questo atto superiamo l’approccio che, in passato, ha visto la realizzazione di grandi complessi residenziali interamente destinati a nuclei con disagio sociale privilegiando una gestione efficiente del patrimonio pubblico (SAP), un patrimonio che, se recuperato e opportunamente valorizzato, appare numericamente congruo ai bisogni della città. Per far questo, però, occorre ridurre i tempi della turnazione assegnando il più velocemente possibile alle famiglie colpite dall’emergenza abitativa gli appartamenti che si rendono disponibili. Ma ci focalizziamo anche sulla qualità dell’abitare, a sottolineare che la questione casa non si riduce all’assegnazione di un alloggio, ma deve considerare la situazione delle persone che vi abitano; da qui la necessità di funzioni quali la custodia e il portierato sociale e misure che vanno dalla riqualificazione degli spazi comuni alla responsabilizzazione dell’inquilinato».

Fra gli indirizzi individuati dall’amministrazione per le politiche abitative figurano:

  • garantire il rapido turn over degli immobili liberati, previa messa a norma degli stessi, che consenta di inserirli nel primo bando utile e comunque non oltre i tre mesi o in alternativa, qualora siano necessari interventi superiori alla disponibilità a bilancio, a predisporre adeguata pianificazione. (Fino a oggi il recupero degli immobili liberati è passato attraverso interventi di ristrutturazione integrale che, dati gli stanziamenti a bilancio, limitano a poche unità gli alloggi da mettere a bando)
  • prevedere la possibilità per gli inquilini di scomputare dagli oneri di affitto le spese sostenute per le migliorie apportate, previa autorizzazione
  • proseguire nell’interlocuzione con ALER sugli alloggi di edilizia convenzionata disponibili (attualmente i 15 alloggi in via Romagna), qualora non avesse esito positivo il bando di vendita, per intraprendere tutte le azioni necessarie, anche nei confronti della Regione Lombardia, finalizzate a consentirne la fruizione
  • attuare gli interventi necessari a intercettare rapidamente situazioni di fragilità sociale, anche tramite progetti di custodia o portierato sociale, e/o morosità e, conseguentemente, adottare i provvedimenti necessari, fatto salvo per le situazioni documentate e verificate di incapienza
  • proseguire e potenziare l’interlocuzione con gli Enti del Terzo Settore per promuovere iniziative e progetti di housing sociale e di Servizi Abitativi Sociali, anche con l’utilizzo di stabili di proprietà

Relativamente al patrimonio comunale di immobili non occupati (43) l’amministrazione, in occasione del bando SAP autunnale a livello di Piano di Zona dell’Altomilanese (Legnanese più Castanese), intende mettere a disposizione 15 alloggi: 5 sono già disponibili, mentre per una decina si provvederà prossimamente alla messa a norma. Diciotto saranno messi a norma con una variazione di bilancio che si aggira intorno ai centomila euro, mentre per la restante decina il Comune ha ottenuto finanziamenti regionali da 400mila euro per la ristrutturazione, e per cui si attende di conoscere la tempistica degli interventi. L’obiettivo è quello di arrivare al più presto a non avere più alloggi vuoti.

Per quanto riguarda il patrimonio di alloggi liberi di Aler, il Comune, dopo aver sollecitato la messa in vendita tramite bando di alloggi di edilizia convenzionata (15), è pronto a studiare con la stessa Aler altre modalità per rendere fruibili gli alloggi in caso il bando non andasse a buon fine. Entro la fine del 2021 dovrebbero essere disponibili 52 alloggi in via Carlo Porta, mentre si ipotizza per il 2023 la conclusione dei lavori di realizzazione delle tre palazzine (due di proprietà Aler e una comunale) per complessive 59 unità abitative in via Delle Rose/via Nazario Sauro. Nella disponibilità futura pubblica vanno computati anche i 37 monolocali e bilocali nell’ex RSA Accorsi di cui una quota sarà destinata ad abitazioni a canone concordato-convenzionato.

Gli indirizzi in delibera approvati dalla giunta si appoggiano sui dati contenuti nel report sulle Politiche abitative del Comune di Legnano alla cui redazione ha contribuito il consigliere incaricato alle Politiche abitative e all’Housing sociale Mario Brambilla.

Fra le informazioni principali contenute nel report, il numero complessivo degli alloggi SAP, che a Legnano ammonta a 1.229, di cui 850 appartamenti di ALER (592 utilizzati) e 379 del Comune (336 utilizzati). Il numero di abitazioni a Legnano (30mila 993) supera quello di nuclei familiari (26mila 518) in base ai dati della popolazione al 31 dicembre 2020. La parte prevalente di queste abitazioni è di tipo economico popolare. Quasi due terzi dei nuclei sono costituti da 1 – 2 persone.

L’housing sociale temporaneo in città vede due cooperative accreditate. Cielo e Terra ha una disponibilità complessiva attuale di 107 posti letto e, in vista, una struttura con capienza massima di 40 persone. I Padri Somaschi dispongono di 8 posti letto per nuclei familiari. Nel corso del 2021 sono 39 i nuclei ospitati, la maggioranza dei quali (25) formati da una sola persona. Inoltre il Comune, per il bando PINQUA – Qualità dell’abitare, ha presentato un progetto per tre nuclei, in zona centrale, di housing sociale (via Galvani, via Milano) e co-housing (via dei Mille) con una potenziale capienza fra le venti e le trenta persone.

Complessivamente oltre il 75% degli immobili a Legnano è di proprietà, l’8% è sfitto e il 16% affittato (1229 alloggi pubblici, 700 a canone concordato e 3mila circa a mercato libero). Venendo all’identikit degli inquilini SAP comunali il 64% dei nuclei sono di 1 – 2 persone  (ricalcando così perfettamente la situazione generale cittadina), il 90% è di nazionalità italiana e l’età media è avanzata. Qualche dato anche sull’ultimo bando SAP dello scorso maggio: gli alloggi messi a bando nella Città di Legnano erano 21 (di cui 20 Aler e 1 comunale), le famiglie legnanesi richiedenti sono state 250, equamente divise fra italiane e di origine straniera.

«L’ultimo bando SAP di maggio conferma la nostra stima con 150 – 200 famiglie in cerca di un alloggio pubblico –ha concluso Pavan– e questo significa che, con gli alloggi ora inutilizzati da recuperare, la dotazione SAP può dirsi sufficiente. Naturalmente, vista la nuova normativa per i bandi SAP entrata in vigore nel 2019 ci riserviamo di monitorare i risultati dei prossimi avvisi con l’intento di comprendere come realizzare quell’incrocio tra fabbisogno e offerta di tipologia di alloggi che è una delle chiavi per contribuire a risolvere il problema casa in città».

Redazione
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Pubblicato il 03 Settembre 2021
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