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Il giorno e la storia – Augusto Marinoni: la Tunisia, il Texas e Leonardo da Vinci

La storia del prof. Augusto Marinoni, tra i legnanesi che hanno dato maggior lustro a Legnano nel secolo scorso

Il giorno e la storia, mese di maggio

12 maggio 1943: Augusto Marinoni: la Tunisia, il Texas e Leonardo da Vinci
Dai ricordi della moglie Rosa Mingazzini Marinoni, pubblicati su “La Voce della UALZ dicembre 2007”: «Augusto Marinoni nacque a Legnano il 15 giugno 1911. Al termine del Liceo Classico si iscrisse alla Facoltà di Lettere e Filosofia presso l’Università Cattolica di Milano, dove si laureò con lode il 31 dicembre 1933. Negli anni universitari il suo più vivo interesse si è rivolto allo studio della lingua, della parola, espressione viva della mente e dell’anima dell’uomo. Lo appassionava vedere la vitalità del linguaggio, il suo mutarsi e arricchire nel corso del tempo.

Nel 1935 partecipò al concorso per l’insegnamento di italiano e latino nei licei. Vincitore di concorso, iniziò l’insegnamento nel liceo Vittorio Veneto di Milano. L’insegnamento, lo studio, la ricerca erano tutta la sua vita. Un evento importante per la sua futura attività fu una grande mostra dedicata a Leonardo, che si tenne da maggio ad ottobre del 1939 al Palazzo dell’Arte di Milano, e che fu attuata dai più noti studiosi vinciani del tempo. La casa editrice De Agostini si rivolse allora al professor Luigi Sorrento, ordinario di Filologia Romanza presso l’Università Cattolica di Milano per chiedergli se fosse disposto a compiere uno studio del Codice Trivulziano, che conteneva una lista di circa 9 mila vocaboli, di cui non si conosceva lo scopo. Sorrento propose di affidare l’incarico al professor Marinoni, che studiò il codice e raccolse tutti i frammenti vinciani di origine grammaticale, trovando anche le fonti di questo paziente lavoro. Gli studi di Marinoni, raccolti in due volumi, dal titolo “Gli appunti grammaticali e lessicali di Leonardo da Vinci” modificarono profondamente la storia della cultura di Leonardo e della sua educazione letteraria.

Ma, mentre il primo volume era in corso di stampa, Marinoni fu richiamato alle armi, e nel 1943 fu destinato in Africa settentrionale, in Tunisia. Qui nel maggio, le truppe di stanza in Tunisia furono fatte prigioniere dalle forze inglesi e, in seguito, consegnate agli americani e trasferite negli Stati Uniti».

«Giunto l’ordine del Comando Supremo di trattare la resa (11 maggio), – relaziona il Gen. Mancinelli – verso le ore 13.00 del 12 maggio, il Comando 1° Armata lancia un messaggio al Comando 8° Armata inglese: richiamandosi alla lunga lotta cavallerescamente combattuta fra le due Armate, messo in evidenza che la 1° Armata mantiene tuttora integre le proprie posizioni, il gen. Messe si dichiara disposto a trattare la resa con l’onore delle armi».

Negli Stati Uniti Augusto Marinoni scrisse su un taccuino (“Snapshots”, Istantanee) le sue impressioni del lungo viaggio seguito alla cattura: «Appena partito divenni una cosa minima nel soffio di una forza immensa. Un continuo rotolare in treno, aeroplano, autocarro: gettato nella sabbia per mesi: la fame, la sete, il caldo, il freddo, la sporcizia e gli insetti, il vento e la polvere, il sole e la febbre; gli sputi, i fischi, gli spari del vincitore su noi inermi. Poi l’Atlantico, attraversato nel fondo di una stiva come carico inerte…»

«Dopo 25 giorni di traversata – continua la moglie- i prigionieri vennero sbarcati in Virginia, poi trasferiti nel Mississippi, quindi nell’Arkansas e, in modo definitivo, nel campo di Hereford, nel Texas, dove rimasero per tre anni. Non furono anni facili; scrive Marinoni: “anche qui, a Hereford, in apparente tranquillità, col cibo sufficiente, l’acqua per la pulizia, il letto per dormire, siamo sempre cose: non si vive, o si vive solo passivamente, soffrendo. Le ferite non si imprimono più sul corpo; si lacera lo spirito” (da Hereford, 6 maggio 1945).

Però il coraggio del carattere, lo spirito forte, l’abitudine allo studio e un continuo colloquio interiore, lo spronarono a riprendere lo studio e ad aiutare gli ufficiali compagni di prigionia: organizzò lezioni di letteratura italiana, lettura di poeti, audizione dei dischi di musica classica con un fonografo donato dal Nunzio Apostolico, con pomeriggi e serate musicali che furono apprezzatissime, e davano una visione di bellezza e libertà oltre le strettoie del campo di prigionia. Questa partecipazione alla vita del campo gli dava serenità, ravvivava il suo spirito; la sua innata generosità lo spingeva a interessarsi della vita degli altri, trasmettere loro una forza interiore. La lunga prigionia terminò nel marzo 1946.

Marinoni riprese l’insegnamento, rispettato e amato dai suoi studenti, che vedevano in lui un maestro di vita. Dedicò la sua vita allo studio e alla ricerca; fu il maggiore interprete dei manoscritti di Leonardo, come bene riconosceva la comunità scientifica internazionale, ma dedicò i suoi studi anche alla sua Legnano, alla sua storia, e dialetti locali. Partecipò alla fondazione dell’Università per Anziani di Legnano e Zona, dove tenne conferenze apprezzatissime, con quel suo stile semplice e sempre comprensibile anche per gli argomenti più alti. Ebbe importanti riconoscimenti nel corso della sua vita. Fu dato il suo nome alla biblioteca civica di Legnano».

Il Prof. Marinoni si è spento a Legnano il 31 dicembre 1997, con gran dolore di tutti i legnanesi e della comunità scientifica internazionale.

Renata Pasquetto

FONTI: Nuccia Razzini e Marco Turri (numero unico a cura di), “Due legnanesi ‘grandi’. Augusto Marinoni maestro di cultura e di umanità. Gianfranco Ferrè alla scoperta del pensiero di un legnanese grande”, La Voce della UALZ dicembre 2007
– Gen. Mancinelli, “Relazione sulla missione svolta il 12-13 maggio 1943 per la trattazione della resa della 1° Armata” in Mario Montanari, “Le operazioni in Africa Settentrionale. Vol. IV. Enfidaville. Parte seconda. Periodo storico dal novembre 1942 al maggio 1943”, Edizione Ufficio Storico SME, 1993

PER SAPERNE DI PIU’: Giorgio D’Ilario (a cura di), “Omaggio al Professor Augusto Marinoni. Nel primo anniversario della scomparsa”, Società Arte e Storia Legnano, Memorie n. 23, 1998

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Pubblicato il 16 Maggio 2021
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