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Radice ai lavoratori di Accam: «L’impegno di Legnano a garantire l’occupazione c’è»

Incontrando una rappresentanza sindacale di Accam il sindaco di Legnano ha ribadito di essere disposto a fare la sua parte investendo in un progetto di economia circolare. "Adesso spetta a Busto Arsizio in primis, farlo prima dell’assemblea con i passaggi in consiglio comunale"

accam post incendio

«Legnano c’è». Ieri, 23 febbraio, il sindaco di Legnano Lorenzo Radice e l’assessore alle Società partecipate Alberto Garbarino hanno incontrato alcuni esponenti della Rappresentanza sindacale unitaria di Accam SpA, ribadendo la volontà di garantire l’occupazione dei 70 lavoratori.

Durante l’incontro è stata «chiarita e ribadita la linea tenuta dall’amministrazione legnanese in merito ad Accam SpA» a seguito della dura posizione espressa dall’RSU stessa dopo l’approvazione delle linee di indirizzo da parte del consiglio comunale, chiedendo alle amministrazioni un vero piano di investimento. 

«L’Amministrazione comprende perfettamente la preoccupazione recentemente manifestata dai lavoratori di Accam –dice Radice; concordiamo sul fatto che anni e anni di gestione inefficace abbiano portato alla situazione critica in cui versa oggi la società; situazione che non permette più di perdere tempo. Ai lavoratori ho ricordato come, a partire da novembre, il Comune di Legnano ha voluto affrontare la questione: secondo noi non si salva l’impianto, di conseguenza il lavoro degli addetti, riportandolo semplicemente in funzione nella condizione antecedente al fermo. Lo si salva innovandolo profondamente, trasformandolo nella direzione dell’unica scelta oggi possibile, quella dell’economia circolare e della sostenibilità, tanto economica quanto ambientale. A Legnano soluzioni di corto respiro non interessano perché non sarebbero funzionali a una seria e moderna politica dei rifiuti. Dobbiamo ragionare non per i prossimi cinque anni, ma in una prospettiva di decenni a venire. Questo significa investire, aprire a partner con grandi risorse tecniche e finanziarie e ragionare in termini di area vasta. E questo significa anche garantire occupazione. Legnano c’è, ed è disposta a fare la sua parte. Adesso spetta agli altri soci di Accam pronunciarsi, Busto Arsizio in primis, e farlo prima dell’assemblea con i passaggi in consiglio comunale, per dire se sono interessati a entrare mettendo le risorse necessarie per un progetto che dia un futuro sostenibile alla politica dei rifiuti: quella politica che tutte le istituzioni, dall’Unione Europea alla Regione Lombardia, chiedono e per la quale Legnano è pronta».

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Redazione
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Pubblicato il 24 Febbraio 2021
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