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Manifattura, Tosi, caserma e vecchio ospedale: il futuro di Legnano si gioca sulle aree dismesse

A poco più di tre mesi dall'insediamento della nuova amministrazione, il punto sulle "cicatrici" lasciate dalle aree dismesse nel tessuto urbano di Legnano

Giunta Lorenzo Radice Comune di Legnano

In campagna elettorale Lorenzo Radice e la sua coalizione avevano spinto molto sul “capitolo” legato alle aree dismesse di Legnano. E il tema è tornato prepotentemente di attualità proprio in questi giorni, con la tanto sospirata definizione dei beni vincolati dell’area della ex Manifattura e l’ennesima asta andata deserta per i suoi 41mila metri quadri. Ma le “cicatrici” nel tessuto urbano della Città del Carroccio non sono certamente solo quelle di via Lega: basti pensare alla ex Franco Tosi, alla ex Bernocchi, al vecchio Ospedale, alla ex Caserma…

Assesore Fedeli, partiamo dall’ex Manifattura. Il comune ha intenzione di farsi avanti?
La prima considerazione da fare è dove si trova il bene vincolato: non si tratta di un bene isolato, ma inserito all’interno di un piano attuativo, e questo lo mette in una situazione particolare dal punto di vista urbanistico e delle possibilità di intervento. C’è tutta un’operazione legata alla Manifattura che non riguarda solo i beni vincolati ma anche una serie di mobili e volumetrie che vanno oltre. È necessario avere un interlocutore, il comune diversamente, acquistandone solo una parte, si troverebbe a dover dar vita ad un piano attuativo con un soggetto terzo e questo creerebbe molti vincoli.

Sarà una partita a due, insomma…
Come in tutti i piani attuativi. Tutti i piani attuativi che esistono a Legnano sono di interesse della collettività, nessuno escluso, e la Manifattura rientra tra questi. Sicuramente il fatto che sia un’area centrale, dismessa da un po’ di anni, le dà un valore aggiunto. Se intervenisse un operatore interessato, sicuramente l’amministrazione sarebbe contenta di sedersi al tavolo con lui.

Ma quindi cosa si profila per il futuro dell’area?
Quando un operatore interviene su un piano urbanistico deve concordare con l’amministrazione delle utilità pubbliche, e quindi quando l’ipotetico acquirente si siederà al tavolo con l’amministrazione verranno sviscerati una serie di desiderata dell’amministrazione. Li abbiamo dichiarati in linea generale in campagna elettorale (si era parlato della ex Manifattura come destinazione finale per la nuova biblioteca e di un mercato coperto, ndr), andranno poi calati all’interno della proposta concreta.

Impossibile però pensare al futuro dell’area senza pensare anche alla ex Tosi lì a due passi…
Sicuramente sono due aree molto vicine, entrambe centrali, ma hanno caratteristiche diverse: l’area ex Tosi non è totalmente dismessa in questo momento e si dovrà tenere conto dell’attività in essere. Sicuramente l’aspetto del collegamento con la stazione e della sua valorizzazione come porta di ingresso di Legnano non è secondario. Le due operazioni dovranno essere ricomprese in un progetto più ampio.

Si continua nel solco tracciato dalla giunta Centinaio?
L’obiettivo è in primis la riqualificazione della stazione e poi quello di farne uno snodo di interscambio tra il trasporto su ferro e quello su gomma. Tutte queste considerazioni andranno tradotte in un progetto che tenga conto delle esigenze di chi adesso possiede l’area e degli obiettivi dell’amministrazione comunale.

A proposito di biglietti da visita della città, a due passi dello svincolo autostradale c’è la ex caserma di viale Cadorna. Non è fra le vostre priorità?
Non è questione di priorità: abbiamo presente tutto quello che abbiamo sul territorio. Sicuramente già dal programma elettorale l’amministrazione non ha puntato in primis sulla caserma ma ha cercato di muoversi su altri fronti, però siamo molto attenti ai bandi e alle opportunità che si presentano: se dovessero essercene di legate all’utilizzo dell’immobile, faremo le nostre considerazioni e non ci sottrarremo all’idea di prenderlo in considerazione

Qualcosa si muove per il vecchio ospedale, invece…
Quella del vecchio ospedale è una partita aperta ormai da parecchi anni. In quel contesto era nata una serie di accordi che in parte devono essere rivisti anche in considerazione di nuove esigenze e logiche che negli anni sono cambiate e ci sono una serie di aspetti tecnici da chiudere: per questo abbiamo aperto dei tavoli di lavoro con gli interlocutori. Anche l’ospedale è comunque un ambito di trasformazione: era prevista la possibilità di intervenire subito sulla parte che riguarda la cittadella della salute e in questo senso si è mossa l’ASST, ma molto dipende dalla circostanza che il piano parta.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 02 Febbraio 2021
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