«Apro con un pò di magone nel cuore ma anche guardando al futuro con positività». Martina, titolate del negozio "Le Caramelle" di piazza don Sturzo (nel video) è una delle poche commercianti del centro di Legnano ad avere già aperto le porte del proprio negozio di abbigliamento per bambini, come previsto dall'ultimo decreto governativo in materia di misure di contenimento del virus: «Facciamo entrare una sola persona alla volta, con guanti e mascherine, mettiamo a disposizione il gel igienizzante e continuiamo ad andare avanti con gli ordini on-line – spiega la titolare -. In questo periodo di chiusura abbiamo effettuato diverse consegne a domicilio, ci vengono richiesti dai capi per neonati fino a quelli per ragazzini di 12 anni».

I bambini nascono e crescono (in fretta) anche in piena emergenza coronavirus e la richiesta di tutine e vestitini, è alta. Ma lo è anche la paura, e per tutelare al massimo i clienti c'è chi ha deciso di aspettare a riaprire o di farlo solo su appuntamento. E' il caso del negozio "Belli e Monelli" di via Gigante: «Siamo stati tra i primi, lo scorso 9 marzo, a chiudere il negozio e anche di fronte a questa nuova direttiva abbiamo pensato di fare un passo più graduale verso la "normalità" – spiegano i titolari, indicando il cartello esposto in vetrina –: anche se le scadenze da pagare e le difficoltà sono tante, fino al 3 maggio continueremo con consegna a domicilio, spedizione online e ricevimento su appuntamento per una sola persona per volta, non accompagnata da bambini. Questo per tutelare la sicurezza di tutti. Non si potranno pertanto nemmeno provare i capi e non accetteremo nessun reso». 

Altri negozi di abbigliamento per bambini apriranno invece nei prossimi giorni: «Ci siamo presi una giornata per sistemare e mettere in sicurezza il negozio – spiegano le commesse di "Idexe" in corso Magenta – faremo entrare al massimo due persone per volta in modo organizzato, anche se il negozio è grande, e metteremo a disposizione gel e dispositivi all'ingresso. Non ci aspettiamo una grande affluenza ma abbiamo deciso di aprire per riprendere il lavoro».