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“Nella Giornata della Memoria non ignoriamo i nuovi fili spinati”

La riflessione dell'Associazione Nabad Milano odv-Progetto Spazio Mondi Migranti di Parabiago in occasione della Giornata della memoria

crisi Bielorussia migranti

Riceviamo e pubblichiamo la riflessione dell’Associazione Nabad Milano odv-Progetto Spazio Mondi Migranti di Parabiago in occasione della Giornata della memoria


Per ricordare l’orrore di ieri, dovremmo essere consapevoli dei drammi umani di oggi ai confini e all’interno della fortezza Europa, Italia compresa. Per questa ragione, nel ricordare il genocidio di milioni di uomini, donne e bambini non possiamo ignorare che nuovi fili spinati e nuove persecuzioni crescono dentro questa “comunità”! Non solo non dobbiamo dimenticare, ma dobbiamo tornare ad indignarci e a reagire di fronte a ciò che sta accadendo da anni nei lager libici, dei viaggi della morte nel Mar Mediterraneo (solo nel 2022 oltre 1400 morti e dispersi), al confine di Ventimiglia o nelle montagne francesi ed ancora i ragazzi che dormono per strada a Milano e Trieste sostenuti dalle sole associazioni del territorio. E meno male che ci sono i CPR, “carceri” per persone senza documenti: può essere davvero considerato un reato non avere un documento? Anche considerando le code interminabili davanti alle questure, per il diritto alla richiesta della protezione internazionale o la “rotta balcanica”, quelle migliaia di persone e famiglie, accampate al gelo, in Bosnia, nelle zone di frontiera con la Croazia, vittime di violenze e respingimenti forzati, o al confine tra Polonia e Bielorussia, dove oltretutto è impedito l’accesso alle ONG e alle associazioni di volontariato per assistere le persone nascoste nelle foreste! Tutto ciò assume maggior rilevanza se paragonato allo spirito di cooperazione e solidarietà che invece avrebbero dimostrato i Paesi riuniti nella neonata ONU, che nel 1951 ratificarono la Convenzione sullo statuto dei rifugiati, secondo cui diritto all’asilo deve essere garantito: «A chiunque, nel giustificato timore d’essere perseguitato per la sua razza, la sua religione, la sua cittadinanza, la sua appartenenza a un determinato gruppo sociale o le sue opinioni politiche, si trova fuori dello Stato di cui possiede la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole domandare la protezione di detto Stato». Questa Convenzione rappresenta uno dei pilastri su cui ancora oggi si regge il sistema internazionale per i rifugiati, l’Europa di oggi dovrebbe “re-imparare la lezione del secondo dopoguerra”. È giunto il momento di abbandonare l’idea dell’immigrazione unicamente in termini di “emergenza umanitaria” e ritrovare la consapevolezza delle complesse ragioni politiche, sociali e soprattutto umane, che determinano il fenomeno delle persone in movimento: “In un Mondo fatto di Muri, noi costruiamo Ponti”.

Associazione Nabad Milano odv-Progetto Spazio Mondi Migranti

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 25 Gennaio 2023
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