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Scarichi nell’Olona dal depuratore di una ditta di Nerviano, i controlli di ARPA non hanno rilevato anomalie

Le segnalazioni erano scattate per la colorazione rossastra assunta dalle acque dell'Olona all'altezza del depuratore di una ditta di Nerviano

sversamento olona nerviano

Non è emersa nessuna anomalia dalle analisi effettuate sullo scarico riconducibile al depuratore privato di una ditta di Nerviano finito nelle scorse settimane al centro delle segnalazioni per la colorazione rossastra assunta in quella zona delle acque del fiume Olona. Colorazione per la quale gli Amici dell’Olona, i “difensori” del corso d’acqua che da anni si sono riuniti in un gruppo Facebook, e le autorità avevano contattato ARPA, che ha effettuato un doppio intervento e una visita ispettiva ordinaria rispetto all’attività della ditta per poi concludere che non sono stati superati i limiti previsti dalla normativa.

Lo ha spiegato durante la seduta del consiglio comunale di Nerviano di giovedì 24 novembre l’assessore all’Ambiente Sergio Parini, chiamato a rispondere ad un’interrogazione presentata da Lega, Gruppo Indipendente Nervianese e Con Nerviano. «Non si è trattato di un sversamento – ha sottolineato Parini, che ha personalmente effettuato verifiche sul posto per diversi giorni -: stiamo parlando di uno scarico continuativo, attivo sette giorni su sette per 365 giorni l’anno, che esiste da 60 anni e riguardo al quale vi è un’attività di automonitoraggio della ditta e di monitoraggio dell’ARPA. Riguardo allo scarico, peraltro, una situazione analoga si era verificata già prima della pandemia: erano stati fatti dei prelievi dei quali, in maniera curiosa, chiedendo agli uffici non ho trovato evidenza. I controlli per lo scarico prevedono una ricognizione triennale: l’ultima è stata conclusa nell’aprile 2021 e dalla relazione finale non emergevano inottemperanze. La segnalazione è stata fatta il 31 ottobre, i prelievi sono stati effettuati in due occasioni, il 31 ottobre e il 7 novembre. A seguito del primo prelievo il comune di Nerviano, attraverso mail e ripetute telefonate del sindaco, ha pressato ARPA per avere gli esiti. In data 7 novembre, poi, è stata richiesta un’ulteriore uscita da parte di arpa. Finalmente la scorsa settimana ARPA ci ha inviato una nota».

Nel documento si legge che dall’esame dei dati, soprattutto quelli relativi al PH e alla conducibilità, «non emergono particolari anomalie e si evidenzia un’immediata capacità di diluizione nel corso d’acqua rispetto allo scarico della ditta». Il gestore, peraltro, non ha rilevato anomali a carico dell’impianto di depurazione e ha fornito i certificati relativi alle analisi effettuate tra giugno ed ottobre, dai quali emerge il rispetto dei limiti previsti dall’autorizzazione e la presenza di valori «notevolmente al di sotto della soglia di allarme stabilita». «La presenza di colorazione non è strettamente collegata ad anomalie dello scarico o superamento dei limiti imposti dalla vigente normativa – ha concluso l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale -. La ditta ha già attuato sistemi per il controllo del colore, parametro strettamente legato all’attività, nonché automatismi per modificare i parametri di depurazione al fine di evitare scarichi anomali. I valori puntuali rilevati da Arpa nell’ambito dei due interventi in emergenza e i valori degli autocontrolli forniti dal gestore risultano conformi rispetto a quanto previsto nell’atto autorizzativo e pertanto non si evidenziano particolari anomalie».

Rimane la possibilità per città metropolitana, autorità competente in materia di autorizzazione integrata ambientale, di richiedere ad ARPA dei controlli straordinari: controlli che Piazza Manzoni a scanso di qualsiasi equivoco intende sollecitare. Per un monitoraggio più “tempestivo”, invece, la strada da percorrere rimane quella segnata dalle mozioni approvate dai consigli comunali della zona nei mesi scorsi, ovvero quella del tavolo tra i comuni dell’asta dell’Olona. «Un’ipotesi che ci sembra percorribile, non fosse altro per la conoscenza del fiume dalle sorgenti fino alle porte di Milano da parte del Consorzio del Fiume Olona, è quello di valutare con l’ente gestore delle acque la possibilità di avere supporto – ha concluso l’assessore alla partita -: è un soggetto che conosce benissimo la situazione del fiume e i punti critici e potrebbe mettere a disposizione personale idoneo per gli interventi. Un aspetto rilevato durante i confronti con gli altri comuni, però, è la validità giuridica di eventuali prelievi che il personale può fare, questione che si presenterebbe anche se i prelievi venissero effettuati dal personale della Polizia Locale».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 29 Novembre 2022
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