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Torna all’asta la ex Rimoldi-Necchi di Busto Garolfo

L'asta per la ex Rimoldi-Necchi partirà da una base di 600mila euro, con possibilità però di presentare offerte da un minimo di 450mila euro

ex rimoldi-necchi Busto Garolfo

E sei. Torna all’asta la ex Rimoldi-Necchi di via Montebello a Busto Garolfo e stavolta per la presentazione delle offerte ci sarà tempo fino a lunedì 16 febbraio e per aggiudicarsi l’area che per decenni ha ospitato l’allora colosso mondiale delle macchine per cucire serviranno 600mila euro.

I quattro capannoni e i tre terreni che appartengono al complesso industriale, il cui stato di conservazione lascia purtroppo a desiderare, in questi anni sono già stati al centro di cinque esperimenti d’asta. Il primo a fine luglio 2020, quando si era partiti da una base di 1,6 milioni di euro. Il secondo a febbraio dello scorso anno, con un prezzo ribassato di oltre 300mila euroPoi a luglio 2021, con ulteriore “sconto” da più di 250mila euro, e a febbraio scorso, con un taglio sulla spesa necessaria di altri 200mila euro. E infine a giugno, con un ribasso di altri 150mila euro circa. In tutti e cinque i casi, però, all’apertura delle buste non ci si è nemmeno arrivati, perché nessun potenziale acquirente si è fatto avanti.

ex rimoldi necchi busto garolfo

Ora il Tribunale di Busto Arsizio ci riprova con un nuovo ribasso da 50mila euro circa, anche se l’avviso di vendita dà comunque la possibilità di presentare offerte a partire da un minimo di 450mila euro: cifra che potrebbe già valere l’aggiudicazione qualora non ce ne fossero altre, non venissero presentata istanze di assegnazione e non si profilasse nemmeno una «seria possibilità di conseguire un prezzo superiore con una nuova vendita». E vedremo se il prezzo basterà a superare la principale incognita con cui si sono finora scontrati i potenziali compratori, ovvero l’impossibilità di avere certezze rispetto ai costi di bonifica dei terreni.

L’area occupata dalla ex Rimoldi-Necchi, infatti, ormai da decenni, a corrente alternata, è al centro di polemiche legate all’inquinamento ed allo smaltimento dei rifiuti, tra provvedimenti del Comune per la bonifica dei terreni ed interventi da parte dell’autorità giudiziaria. Tanto che lo scorso anno il comune ha deciso di affidare una consulenza stragiudiziale ad un legale esperto in materia ambientale per prendere una volta per tutte i provvedimenti necessari a sbrogliare la matassa che ruota intorno al complesso industriale, che negli anni si è fatta sempre più intricata per i diversi passaggi di proprietà che ci sono stati.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 31 Ottobre 2022
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