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Niente aumento delle indennità, a Cerro Maggiore sindaco e assessori si tagliano lo “stipendio”

La giunta di Cerro Maggiore ha scelto di rinunciare agli aumenti delle indennità di sindaci e assessori previsti dalla legge di bilancio 2022

Comune Cerro Maggiore

La legge di bilancio mette nero su bianco l’aumento dell’indennità per i sindaci, e di conseguenza per i loro vice, per gli assessori e per i presidenti dei consigli comunali, e Cerro Maggiore dice “no, grazie” e lascia tutto così come sta. Dopo che nei mesi scorsi aveva fatto discutere la scelta di altre amministrazioni comunali del territorio di non procedere a step ma di portare direttamente la cifra all’importo finale previsto dalla manovra finanziaria, da Palazzo Dell’Acqua arriva invece una decisione nel segno della spending review: per il 2022 la prima cittadina Nuccia Berra e la sua squadra di governo rinunceranno infatti all’incremento dell’indennità.

La legge di bilancio approvata in via definitiva dal Parlamento il 29 dicembre scorso prevede un aumento dell’indennità dei sindaci proporzionale alla popolazione e al trattamento economico del presidenti delle Regioni, che ad oggi ammonta a 13.800 euro mensili: si parla, per un comune delle dimensioni di Cerro Maggiore, di un aumento dello “stipendio” del sindaco del 30%. La manovra finanziaria indica di procedere con adeguamenti a step: si parte nel 2022 con un aumento del 45% per poi passare al 68% nel 2023 e arrivare a regime nel 2024, fatta salva la possibilità di arrivare da subito alla cifra finale nel rispetto dell’equilibrio di bilancio. Cerro Maggiore, però, ha deciso altrimenti e non ci saranno aumenti di spesa per le casse comunali.

«Non c’è molto da commentare – sottolinea il sindaco Nuccia Berra -. Quando mi sono messa in gioco, quattro anni fa, conoscevo benissimo le regole, e di certo non l’ho fatto per il compenso, bensì perché volevo avviare un cambiamento amministrativo e di stile. Non entro nel merito delle scelte fatte da altri, ma io e la mia giunta abbiamo agito con cognizione, inoltre la situazione economica ci obbliga ad ulteriori e serie riflessioni. Abbiamo rinunciato all’aumento dell’indennità sancito dalla legge perché in questi momenti servono anche segnali come questo. In tempi non sospetti abbiamo mantenuto invariata l’indennità dei revisori dei conti ed oggi facciamo la stessa cosa. Non potevamo usare due pesi e due misure. La politica deve dare l’esempio».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 06 Giugno 2022
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