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Sanità territoriale, anche nel Legnanese case e ospedali di comunità. Ecco dove saranno

Prende forma anche nel Legnanese il percorso che porterà alla nascita delle Case e degli Ospedali di comunità, tra loction già definite e ipotesi ancora da valutare

Generica 2020

I primi punti fermi sono arrivati nelle settimane scorse, ma la rete è destinata ad ampliarsi, verosimilmente da qui a fine anno. Prende forma anche nel Legnanese, come nel resto della Lombardia, il percorso che porterà alla nascita delle Case e degli Ospedali di comunità, tasselli fondamentali su cui il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza intende rifondare la sanità territoriale andando oltre ai nodi critici che la pandemia ha messo in evidenza in tutta la loro portata.

Lo scorso 11 ottobre la giunta regionale guidata da Attilio Fontana ha fissato una prima pietra miliare approvando, dopo lo screening effettuato dalle singole Agenzie per la Tutela della Salute in collaborazione con le Aziende socio-sanitarie territoriali, l’individuazione di un lotto iniziale di strutture destinate alla riorganizzazione della rete territoriale, che complessivamente una volta a regime porterà alla presenza in Lombardia di di 203 case della comunità , 60 ospedali di comunità e 101 centrali operative territoriali.

Il provvedimento “varato” dal Pirellone dà il via libera agli interventi sugli edifici di proprietà del sistema sanitario regionale, mentre a dicembre si passerà al secondo step: l’identificazione di interventi su immobili di proprietà degli enti locali nelle zone dove di edifici adatti già di proprietà del sistema sanitario non ce ne sono. La delibera di giunta ha già messo nero su bianco a Legnano la presenza di un ospedale di comunità con casa della comunità nel vecchio ospedale di via Candiani (da anni destinato ad ospitare la Cittadella della Fragilità)  ma la rete, come dicevamo, è destinata ad ampliarsi. Gli undici comuni del nostro territorio sono infatti complessivamente divisi in tre ambiti, gli stessi che fanno da bacino ai cittadini per la scelta di pediatri e medici di medicina generale: uno formato da Legnano e Rescaldina, ovvero l’unico per il quale il quadro è già definito, uno composto da Busto Garolfo, Canegrate, Dairago, San Giorgio su Legnano e Villa Cortese e un terzo nel quale rientrano Cerro Maggiore, Nerviano, Parabiago e San Vittore Olona.

Per il secondo ambito una prima individuazione c’è già stata anche se per ora si tratta solo di linee di progetto, e quindi di un punto di partenza e non ancora di un piano da attuare. Le ipotesi al vaglio dell’ATS, infatti, parlando del poliambulatorio di via XXIV Maggio a Busto Garolfo come della formula più accreditata per ospitare la futura casa di comunità che sorgerà in questo spaccato territoriale.

Più complesso, invece, fare previsioni rispetto al futuro del terzo e ultimo ambito in cui è suddiviso il Legnanese, per il quale al momento al vaglio dell’Agenzia per la Tutela c’è più di un’opzione. Già nei mesi scorsi, infatti, Parabiago aveva “candidato” il poliambulatorio di via XI Febbraio, da tempo al centro di richieste di rilancio: per ATS, però, la struttura non avrebbe gli spazi sufficienti ad ospitare tutte le funzioni previste per le case di comunità, non ci sarebbe la possibilità di garantire percorsi adeguati per i pazienti dato che si tratta di un edificio datato e inoltre la struttura non si trova in un’area facilmente accessibile in termini di raggiungibilità e presenza di parcheggi. All’ipotesi, però, il comune non vorrebbe rinunciare, vista anche la presenza delle vicinanze di aree libere di proprietà dell’amministrazione che permetterebbero di ampliare e riorganizzare gli spazi.

Non solo. Sempre Parabiago, che a fine settembre ha approvato una delibera ad hoc, ha messo sul tavolo una seconda candidatura: gli spazi dell’edificio a ponte dell’area ex Rede, per i quali il piano attuativo per la riqualificazione prevede la cessione al comune, che saranno già al centro degli interventi finanziati dal bando nazionale “Programma innovativo per la qualità dell’abitare”. Anche Cerro Maggiore, inoltre, ha proposto due possibili location per la futura casa della comunità: l’ex caserma e l’ex ufficio tecnico, che potrebbero essere alzati di un piano aumentando in questo modo la metratura disponibile e hanno a disposizione un grosso bacino di parcheggi.

Cosa sono le Case della Comunità

diventeranno lo strumento attraverso cui coordinare tutti i servizi offerti, in particolare ai malati affetti da patologie croniche. La Casa della Comunità sarà una struttura fisica in cui opereranno team multidisciplinari di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici specialistici, infermieri di comunità, altri professionisti e potrà ospitare anche assistenti sociali. La numerosità garantirà la presenza capillare su tutto il territorio regionale.

All’interno delle Case della Comunità dovrà realizzarsi l’integrazione tra i servizi sanitari e sociosanitari con i servizi sociali territoriali, potendo contare sulla presenza degli assistenti sociali e dovrà configurarsi quale punto di riferimento continuativo per la popolazione che, anche attraverso una infrastruttura informatica, un punto prelievi, la strumentazione polispecialistica permetterà di garantire la presa in carico della comunità di riferimento;

 Cosa sono gli Ospedali di Comunità

sono strutture di ricovero di cure intermedie si collocano tra il ricovero ospedaliero tipicamente destinato al paziente acuto e le cure territoriali. Gli Ospedali di Comunità si collocheranno all’interno della rete territoriale e saranno finalizzati a ricoveri brevi destinati a pazienti che necessitano di interventi sanitari a bassa intensità clinica, di livello intermedio tra la rete territoriale e l’ospedale, di norma dotati di 20 posti letto (max. 40 posti letto) a gestione prevalentemente infermieristica. La realizzazione deriverà prioritariamente dalla ristrutturazione o rifunzionalizzazione di strutture esistenti quali ad esempio strutture ambulatoriali o reparti ospedalieri e, laddove necessario, potranno essere realizzate strutture ex novo.

QUI LE CASE DI COMUNITÀ IN PROVINCIA DI VARESE

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 21 Ottobre 2021
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