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DDL Zan, Vivere Rescaldina: «Serve un passo avanti»

Il gruppo di maggioranza in consiglio comunale a Rescaldina esprime «alcune perplessità sulla terminologia»

bandiera lgbtq

Vivere Rescaldina, gruppo consiliare di maggioranza, interviene sul DDL Zan «auspicando  che la tanto attesa calendarizzazione in Commissione Giustizia del Senato possa diventare l’occasione per avviare un dialogo sempre più inclusivo e rispettoso delle varie sensibilità presenti sul tema apportando al testo alcune correzioni per il superamento di alcune criticità che anche diverse associazioni femministe e lesbiche richiedono a gran voce».

In particolare Vivere Rescaldina che si posiziona «nell’unico luogo possibile, ovvero quello a fianco delle persone e dei loro diritti, con la convinzione che i temi in esso trattati rappresentino una doverosa assunzione di responsabilità da parte della società intera per raggiungere i diritti fondamentali di ogni individuo», esprime «alcune perplessità sulla terminologia che, nel suo significato, racchiuderebbe la circostanza secondo la quale le conseguenze sociali e formali dell’appartenenza ad un genere possano essere determinate solo dalla mera dichiarazione di volontà dell’individuo».

Inoltre, Vivere Rescaldina ritiene che, «in un disegno di legge che mira a tutelare minoranze, sia svilente inserire un tema fondamentale ed altrettanto urgente quale quello della lotta alla misoginia, in quanto ha il significato intrinseco di considerare il genere femminile in una posizione di minoranza, non attribuendo così l’opportuna e l’eguale importanza sociale alla componente femminile nella nostra società».

Il gruppo rescaldinese ricorda infine che il punto centrale su cui si fonda il disegno di legge Zan riguardante le misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità (DDL Zan) è il riconoscimento dei diritti civili fondamentali: «In modo particolare, il DDL Zan – ricorda Vivere Rescaldina – andrebbe ad inserire accanto alle discriminazioni per razza, etnia e religione (già presenti all’interno della Legge Mancino) anche le discriminazioni per sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità, intervenendo su due articoli del Codice penale e prevedendo quindi delle specifiche disposizioni nei confronti di chi attua comportamenti discriminatori e violenti fondati sull’odio».

Verrà inoltre riconosciuta una giornata nazionale (il 17 maggio) contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, “al fine di promuovere la cultura del rispetto e dell’inclusione sociale, nonché di contrastare i pregiudizi, le discriminazioni e le violenze motivati dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, in attuazione dei principi di eguaglianza e di pari dignità sociale sanciti dalla Costituzione”.

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Pubblicato il 15 Giugno 2021
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