Torna ancora una volta davanti al TAR la battaglia di comuni, Parco del Roccolo e comitati contro il progetto per una discarica di rifiuti speciali nel sito ATeG11, ovvero alle cosiddette ex Cave di Casorezzo. Martedì 9 febbraio nelle aule della giustizia amministrativa al centro dell’udienza sono finite la valutazione di impatto ambientale e l’autorizzazione integrata ambientale rilasciate da Città Metropolitana che hanno di fatto permesso alla Solter di portare avanti il progetto, e ora non resta che attendere la decisione dei giudici.

Intanto domenica 7 febbraio, nel rispetto delle disposizioni per fermare la corsa del Covid, un centinaio di cittadini si sono radunati intorno al presidio anti-discarica per dire ancora una volta “no” alla discarica, che in previsione dovrebbe occupare un’area pari a quella di 11 campi da calcio, tanto per farsi un’idea.

Sempre nei giorni scorsi, il Parco del Roccolo per voce del sindaco di Canegrate, comune capofila della convenzione, è tornato a ribadire di non aver accettato le proposte della società sulle aree e sul progetto delle compensazioni ambientali. «La società Solter sta procedendo ai lavori di allestimento della discarica e ai lavori delle opere compensative di propria iniziativa – sottolineano dal PLIS del Roccolo -. Tra i vari aspetti oggetto di ricorso sulla discarica, il Parco ha anche recentemente dimostrato come il monitoraggio faunistico ante-operam, previsto dall’AIA (autorizzazione integrata ambientale, ndr), non sia stato eseguito, tanto che gli uffici della Città Metropolitana di Milano hanno avviato un procedimento sanzionatorio nei confronti di Solter. Sulle opere compensative, invece, il comitato di coordinamento del Parco del Roccolo ha creato un tavolo tecnico per valutare l’efficacia degli interventi compensativi proposti da Solter, che tuttavia ha già avviato i lavori, ribadiamo, senza accordo. L’ambito della discarica risulta essere di valore ambientale».