Lo stop allo mondo dello sport, causato dall’emergenza Covid-19, porterà inevitabilmente ad un cambiamento epocale un po’ in tutte le discipline, compreso quel calcio che appare oggi come oggi colpito da una crisi di nervi, stante l’impossibilità, almeno finora, di trovare una soluzione in merito ai campionati interrotti oramai da due mesi.

L’8 maggio è la data indicata da Gabriele Gravina, presidente della FIGC, per la riunione del prossimo Consiglio Federale in cui verranno approfondite tutte queste tematiche che riguardano soprattutto il calcio professionistico ma non solo.

[pubblicita]Quale futuro attende il calcio dilettantistico ed in particolar modo cosa ci si dovrà attendere per la prossima stagione nel campionato di serie D, torneo in cui oltre al Legnano sono impegnate società molto vicine in termini chilometrici come Castellanzese, Inveruno ed Arconatese.

Ed è proprio all’allenatore di quest’ultima, Giovanni Livieri, che abbiamo posto questa domanda. Livieri, 150 presenze con la maglia lilla, è sulla panchina gialloblu dal 2014 e gode della stima di tutti gli sportivi che lo hanno conosciuto, per la sua serietà e per le sue doti professionali. Il “miracolo” Arconatese è sotto gli occhi di tutti, con risultati davvero impensabili per una società di un paese di seimila abitanti e con un budget all’osso Livieried i dirigenti arconatesi hanno saputo formare un organico capace di scalare, anno dopo anno, posizioni su posizioni, fino a divenire la quarta forza del girone B prima della forzata interruzione del campionato.

Ma veniamo alla domanda, quella cioè riguardante il futuro del  nostro calcio: “In questo momento non ci sono le condizioni –è Livieri a parlare- per poter rispettare il protocollo imposto dalle autorità, la sospensione dei campionati è certa, ora si tratta di capire se ci saranno promozioni e retrocessioni o se invece verrà azzerato tutto. Riprendere, anche in serie A, vorrebbe dire correre seri rischi, basti pensare a cosa succederebbe se venisse trovato un giocatore positivo al Corona virus. Il futuro è incerto, sicuramente questa situazione metterà in ginocchio molte società, se non arriveranno aiuti federali si rischia di veder chiudere tutte quelle non in grado di adempire a fideiussioni e relative garanzie di iscrizione”.

Uno scenario che porterà dunque a molti cambiamenti? “Questo stato di cose colpirà maggiormente le società professionistiche per il motivo spiegato sopra, in serie D ci dovrà essere gioco forza un ridimensionamento dei costi visto che non si può contare sugli incassi che si hanno nei campionati professionistici e perchè molte aziende sono legate indissolubilmente alle società essendone spesso proprietarie, personalmente ho parlato coi miei giocatori dicendo loro di stare molto attenti alle lusinghe che verranno loro fatte e di accettare quello che viene loro offerto senza giocare al rialzo”.

[pubblicita]Cosa poter fare dunque per uscire da questa situazione? “Cambiare ad esempio il discorso legato ai vincoli che permetterebbe alle società dilettantistiche di tornare ad investire nel settore giovanile, una volta esistevano i parametri che permettevano di capitalizzare al meglio quanto le società producevano. Trovo giusto invece il mantenere la quota di under da schierare, magari rimanendo anche per la prossima stagione con il 2001 come annata di riferimento”.

Il futuro di Giovanni Livieri sarà ancora sulla panchina dell’Arconatese? “Con la società non abbiamo ancora parlato di questo ma tra di noi basterà un’occhiata per intendersi. E’ vero, ho ricevuto più di una proposta ma ad oggi non ho ancora deciso. Una cosa è certa però, sono davvero orgoglioso di quanto fatto ad Arconate, negli ultimi anni molti giocatori, spesso provenienti dal settore giovanile, sono stati richiesti da altre squadre e questa è la dimostrazione di quanto di buono è stato fatto insime ai miei collaboratori”.