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Riflessioni e musica al Salice di Legnano con il Concertone della Liberazione

Martedì 25 aprile, al Centro Pertini - il Salice si è tenuto il tradizionale Concertone della Liberazione. Sul palco Tormento e Cor Veleno

In occasione delle celebrazioni per il 78° anniversario della Liberazione d’Italia, al Centro Pertini – Il Salice di Legnano nel quartiere Mazzafame ha arricchito il programma di eventi con il tradizionale Concertone della Liberazione, che ormai da anni caratterizza il 25 aprile legnanese.

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La pioggia non ha fermato la festa. Dopo il pranzo sociale tutti sotto il palco per lo show musicale. Presenti anche  postazioni food e drink gestite dai volontari, sempre presenti e coinvolti in queste manifestazioni sociali.

Il pomeriggio è iniziato con l’esibizione di Kobo, a seguire, sul palco assoluto protagonista il rap con Tormento che ha conquistato il pubblico e i Cor Veleno, molto attesi dal pubblico presente. Non sono mancati i saluti delle istituzioni che, subito dopo l’esibizione di apertura di Kobo, hanno celebrato questa giornata di festa con un momento di riflessione. L’assessore alla cultura Guido Bragato ha ringraziato i volontari, il pubblico presente e gli organizzatori. «Il Centro Pertini – il Salice è un posto vivo tutto l’anno grazie al lavoro di tutti i volontari. – ha detto l’assessore – Grazie per essere qui».

Presente, insieme all’assessore Bragato, anche un rappresentante di A.N.P.I. che, nel suo discorso, ha voluto richiamare l’attenzione del pubblico anche su tematiche che richiamano l’attualità. «Oggi più che mai il 25 aprile deve essere solo un ricordo, visto quello che sta succedendo nel mondo. – ha detto Antonio, rappresentante di A.N.P.I. – Per gli italiani la fine della guerra ha rappresentato uno straordinario momento liberatorio, perché nonostante le difficoltà si era consapevoli che il peggio era alle spalle». In riferimento alla guerra in Ucraina, il rappresentante di A.N.P.I. ha esortato le istituzioni ad intraprendere azioni che possano portare alla pace. «Se pensiamo a quel momento fa ancora più male assistere al continuo proliferare di tante guerre nel mondo, – dice Antonio, di A.N.P.I. – quasi a voler dimostrare che la lezione della seconda guerra mondiale, con i suoi oltre 50 milioni di morti, non sia servita a nulla».

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Pubblicato il 25 Aprile 2023
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